500 trapianti di pancreas eseguiti in Italia
In circa 25 anni sono 500 i trapianti di pancreas eseguiti in Italia su persone diabetiche, in crescita al ritmo di 70-90 interventi l’anno. Il futuro delle strategie anti-diabete passera’ pero’ dal trapianto di cellule staminali e dalla terapia genica: le uniche speranze per riuscire non solo a curare la patologia, ma anche a guarirla. Questa la promessa degli esperti della Societa’ italiana di diabetologia (Sid), da oggi al 20 maggio alla Fiera di Milano per il 21esimo Congresso Sid, che riunira’ 2 mila specialisti e 10 societa scientifiche con sessioni a tema e simposi congiunti. Per la prima volta siamo riusciti a portare il convegno Sid a Milano – ha spiegato il presidente della societa’, Antonio Pontiroli, che sabato passera’ il testimone al presidente eletto, Riccardo Vigneri – citta’ che e’ stata una delle sedi di maggior sviluppo della diabetologia moderna. Solo nella penisola, il diabete di tipo 1 (giovanile) e 2 (adulta) colpisce 3 milioni di cittadini, con almeno un altro milione di persone che ne soffre senza saperlo. Perche’ diabete e complicanze accorciano la vita, aumentando di 2-4 volte il rischio di attacchi coronarici. Al Congresso Sid saranno discussi in particolare i dati del Registro internazionale trapianti di pancreas (Iptr) e di isole del Langerhans (Iitr), le aree del pancreas che contengono le beta-cellule fabbrica di insulina e che rappresentano l’1-2% di un organo del peso di 70-80 grammi in media, ha riferito Piero Marchetti, endocrinologo dell’universita di Pisa. Una procedura promettente che va pero’ ritenuta ancora sperimentale, ha sottolineato Marchetti. Promosso a pieni voti, invece, il trapianto di pancreas. Che si puo eseguire insieme al rene – ha precisato il medico – nei malati di diabete di tipo 1 In tutti questi casi si tratta di pazienti giovani, 40enni in media, che grazie al trapianto di pancreas potrebbero guadagnare anni di vita. La sopravvivenza dei diabetici sottoposti a intervento puo infatti superare il 95% a un anno dall’operazione, il 90% a 3 anni e l’80% a 5, con percentuali in aumento. Non solo. I candidati a un trapianto combinato di rene-pancreas sono inseriti in una lista separata – ha concluso Vigneri – e cio’ snellisce di molto i tempi di attesa.
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(Adnkronos Salute) –
17 maggio 2006
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