Staminali: impianto cellule evita amputazione
Una gamba colpita da ischemia critica irreversibile e destinata all’amputazione “rigenerata” con l’impianto di cellule staminali autologhe. Il 23 settembre scorso i medici della Cattolica hanno sperimentato l’uso delle cellule staminali per far “rinascere” almeno in parte i vasi e assicurare, per quanto possibile, la circolazione sanguigna. Le staminali corrispondono a cellule non differenziate e specializzate, ed appunto per questo dotate della capacita’ di trasformarsi in qualunque altro tipo di cellula del corpo. Il loro uso prevalente e’ stato soprattutto in ambito ematologico per curare le leucemie e altri tumori del sangue, mentre il loro utilizzo in campo cardiovascolare e’ stato finora praticato solo in pochi centri in Europa. Alla paziente sono state iniettate cellule prelevate dal midollo osseo, isolate con tecnica di laboratorio “on line”, cioe’ reiniettate immediatamente. Ad oggi la paziente e’ in buone condizioni, non ha dolori, la temperatura della gamba operata e’ normale e da qualche giorno ha ripreso con prudenza a camminare. L’obiettivo della sperimentazione non e’ di rivoluzionare le metodiche tradizionali di trattamento di queste patologie vascolari, che mantengono tutta la loro validita’, ma di offrire un’ulteriore ed efficace possibilita’ ai pazienti in cui le altre terapie si sono dimostrate inefficaci. La sperimentazione e’ stata eseguita da una equipe multidisciplinare del Centro della Cattolica di Campobasso coordinata dal professor Francesco Alessandrini, Direttore del Dipartimento di Malattie Cardiovascolari della Cattolica di Campobasso, in stretta collaborazione con l’Unita’ Operativa di Onco-ematologia, diretta dal professor Sergio Storti, con il Dipartimento Immagini, diretto dalla professoressa Giuseppina Sallustio, con il Dipartimento dei Laboratori, diretto dal professor Bruno Zappacosta e con il Dipartimento di Anestesia e Terapia intensiva, diretto dal professor Marco Rossi.
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(AGI) |