Celiachia e test fai-da-te
La celiachia è una malattia immunomediata di natura genetica che si manifesta principalmente a livello gastrointestinale. È causata da una reazione immunitaria al glutine , che è un complesso proteico presente nei derivati di grano, segale e orzo. Ce lo spiega il dott. Silvio Danese* , medico ricercatore dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Humanitas diretta dal prof. Alberto Malesci . “L’ingestione di tutti gli alimenti che contengono glutine, come pane, pasta ecc., porta alla produzione di una serie di auto-anticorpi, come gli anti-tranglutaminasi e gli anti-endomisio, che ‘aggrediscono’ la mucosa del piccolo intestino (cioè il tenue), determinando una reazione infiammatoria a livello dei villi, le strutture implicate nell’assorbimento dei cibi digeriti. L’atrofia villare porta clinicamente a una sindrome che si chiama malassorbimento”. Quante sono le persone affette da celiachia? In questi giorni è stato lanciato un test di diagnosi “domiciliare” della celiachia: servirà? Il test familiare sostituirà i mezzi classici di diagnosi di celiachia? * Il dr. Danese si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1999 presso l’Università Cattolica del S. Cuore – Policlinico Gemelli di Roma. Dal 2001 al 2004 è Research Associate presso “Division of Gastroenterology – Case Western Reserve University, Cleveland, USA” dove si occupa di malattie infiammatorie croniche intestinali sotto la guida del Prof. C. Fiocchi. Nel 2004 diventa specialista in Gastroenterologia presso la Scuola di Specializzazione del Policlinico Gemelli di Roma, diretta dal Prof. G. Gasbarrini, e inizia presso l’Università Cattolica del S. Cuore il dottorato di Ricerca in Fisiopatologia del Metabolismo occupandosi specificamente di ricerca di base e applicata sulle malattie infiammatorie croniche intestinali. L’attività clinica e di ricerca del dott. Danese si è rivolta principalmente allo studio dei meccanismi patogenetici delle malattie infiammatorie croniche intestinali, e ai meccanismi d’azione dell’impiego di nuovi farmaci biologici nella terapia del morbo di Crohn e della rettocolite ulcerosa.
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