Diabete: inquinamento sotto accusa
Nuovo capo d’accusa per l’inquinamento: aumenterebbe il rischio di diabete. Gli scienziati dell’università di Cambrdige, in un articolo su ‘Lancet’, sottolineano la necessità di fare più ricerche sul possibile legame fra i cosiddetti inquinanti organici persistenti (Pop) e l’insulinoresistenza, uno dei fattori che porta all’insorgenza di diabete di tipo due. L’equipe ha passato in rassegna alcuni studi sull’argomento, trovandone uno in particolare che evidenzia un’associazione significativa fra i livelli di Pop nel sangue, soprattutto dei composti dell’organoclorina, e le probabilità di sviluppare questa malattia. Il lavoro in questione dimostra che a maggior rischio diabete sono le persone anche molto magre, che hanno elevate concentrazioni di queste sostanze nel sangue, rispetto ai grassi che però mostrano tracce insignificanti di Pop. In pratica, senza gli inquinanti non ci sarebbe associazione fra obesità e diabete. “Ci sono ancora poche informazioni a riguardo – sottolineano i ricercatori su ‘Lancet’ – Invece questa ipotesi dovrebbe essere verificata, magari analizzando tessuti o cellule in coltura, per sgombrare il campo da equivoci o, se confermata, per mettere a punto un trattamento per le persone esposte ai Pop”. Si tratta di sostanze, fra cui pesticidi, che si degradano lentamente: perciò anche se molte non sono più utilizzate da anni, continuano a essere presenti nella catena alimentare, finendo nel nostro organismo. Inoltre, possono rimanere nel grasso corporeo molto a lungo.
|
(Adnkronos Salute) |