Diabete di tipo 1, insulina glargine 300 centra l’obiettivo verso degludec nel trial comparativo che mostra l’importanza del Time in Range

Gli adulti con diabete di tipo 1 sono stati in grado di raggiungere in 12 settimane il controllo glicemico passando da un trattamento con insulina basale degludec 100 unità/ml a un trattamento con insulina glargine 300 unità/ml.  I risultati dello studio clinico InRange sono stati presentati al congresso Advanced Technologies and Treatments of Diabetes (ATTD) 2022. Lo studio InRange è il primo studio comparativo tra insulina glargine 300 e il competitor degludec in pazienti adulti con diabete di tipo 1 a mostrare l’importanza del Time in Range.

È il primo studio ad aver utilizzato come endpoint primario il parametro Time in Range (TiR), la metrica che valuta il controllo della glicemia, identificando la percentuale di tempo che una persona con diabete trascorre all’interno dell’intervallo glicemico corretto, comunemente compreso tra 70 e 180 mg/dl.

«I risultati del trial sono particolarmente interessanti perché relativi a insuline basali di nuova generazione ormai ampiamente utilizzate anche nel nostro Paese e perché considerano una metrica come il Time in Range, sempre più utilizzata per valutare la qualità del controllo glicemico e apportare di conseguenza  le modifiche necessarie per ottimizzare la terapia» ha commentato Daniela Bruttomesso, Diabetologa Dirigente medico di 1° livello, Unità Operativa Complessa Malattie del Metabolismo Azienda Ospedaliera di Padova. «Sapere di poter raggiungere questo risultato in un tempo relativamente breve di 12 settimane è particolarmente incoraggiante».

Studi precedenti hanno dimostrato che l’aumento del TiR e la diminuzione della variabilità glicemica possono ridurre il rischio di complicanze a lungo termine nelle persone che convivono con il diabete, comprese le malattie cardiache e renali e i problemi della vista. I due parametri sono riconosciuti dalle linee guida internazionali dell’Advanced Technologies and Treatments for Diabetes (ATTD), dell’American Diabetes Association (ADA) e dell’European Association for the Study of Diabetes (EASD) come metriche chiave per sostenere un’efficace gestione del diabete.

Sandra Silvestri, Global Head of Medical, General Medicines di Sanofi, ha dichiarato “Siamo molto felici di poter condividere i risultati dello studio InRange che dimostrano il nostro impegno in termini di innovazione per il miglioramento continuo nella gestione del diabete, per gli operatori sanitari e le persone che convivono con il diabete. L’educazione rappresenta un altro aspetto importante del nostro impegno ed è per questo che siamo orgogliosi di sostenere la Time In Range Academy, un programma educativo indipendente recentemente lanciato dall’International Diabetes Center negli Stati Uniti che sta raggiungendo più di 5.000 clinici in più di 70 Paesi e propone contenuti che hanno registrato più di 10.000 consultazioni.”

Il trial InRange
Si tratta di uno studio di fase IV, multicentrico, controllato, randomizzato, a gruppi paralleli, in aperto, disegnato per confrontare insulina glargine 300 unità/ml (Gla-300) e insulina degludec 100 unità/ml (IDeg-100) nelle persone affette da diabete di tipo 1.

Obiettivi dello studio
Lo studio, della durata di 12 settimane, ha raccolto dati sul controllo continuo del glucosio (CGM) per 20 giorni consecutivi tra adulti con diabete di tipo 1 (T1D). Lo studio è progettato per dimostrare che Gla-300 non è inferiore a IDeg-100 in termini di controllo glicemico [tempo in range C 70 a B 180 mg/dL (C 3.9 a B 10 mmol/L)] e coefficiente di variazione, come valutato utilizzando CGM, in adulti con T1D.

Lo studio InRange è il primo a utilizzare i dati CGM per valutare gli endpoint primari che esplorano le somiglianze e le differenze degli analoghi dell’insulina basale di seconda generazione (Gla-300 e IDeg-100) secondo le indicazioni approvate negli adulti con T1D. Fornendo un confronto tra le due formulazioni di insulina basale ad azione prolungata più recentemente disponibili, InRange aveva l’obiettivo di fornire profili di glucosio completi, come misurato da uno dei più accurati metodi, per i partecipanti con T1D che ricevono Gla-300 e IDeg-100.

Disegno dello studio
I ricercatori hanno arruolato 343 pazienti adulti il cui diabete di tipo 1 non era sufficientemente controllato (HbA1c ≥ 7% a ≤10%) al momento dello screening con iniezioni multiple giornaliere di un’altra insulina basale a lunga durata d’azione. Il precedente trattamento con insulina ad azione rapida è stato mantenuto. I partecipanti sono stati trattati per 12 settimane, al termine delle quali è stato utilizzato il monitoraggio continuo della glicemia (CGM) per misurare il loro TiR (glucosio ≥70 a ≤180 mg/dl) e altre metriche correlate.

Gli endpoint principali dello studio erano:

  • Endpoint primario: la non-inferiorità di insulina glargine 300 vs insulina degludec 100 per la percentuale del TiR
  • Endpoint secondario: la non-inferiorità di insulina glargine 300 vs insulina degludec 100 per la variabilità glicemica.
  • Endpoint secondario: la superiorità di insulina glargine 300 vs insulina degludec 100 per la percentuale del TiR

Raggiunti l’endpoint primario e uno dei secondari
Lo studio ha raggiunto l’endpoint primario (non-inferiorità p = 0,0067) in quanto i soggetti adulti con diabete di tipo 1 hanno raggiunto un TiR simile dopo 12 settimane dopo il passaggio da un trattamento insulinico precedente a un’insulina di nuova generazione, glargine 300 o degludec 100.

È stato raggiunto anche l’endpoint secondario, dimostrando che i pazienti coinvolti hanno riportato livelli simili di variabilità glicemica complessiva con entrambe le insuline di nuova generazione (39,91 con insulina glargine 300 e 41,22 con insulina degludec 100, non-inferiorità p<0,0001).

Non è invece stato dimostrato un TiR superiore con insulina glargine 300 rispetto a quello registrato con insulina degludec 100 (52,74% con glargine 300 vs 55,09% con 100, non-inferiorità p=0,0067).

I tassi di ipoglicemia diurna e notturna sono risultati comparabili con i due trattamenti nelle categorie di ipoglicemia raccomandate dall’ADA. Anche i risultati di sicurezza e tollerabilità sono risultati simili con entrambi i trattamenti e in linea con i profili di sicurezza stabiliti in questo gruppo di pazienti.

I tassi e le incidenze di ipoglicemia erano comparabili tra i due trattamenti nelle categorie di ipoglicemia raccomandate dall’ADA. Gli episodi di ipoglicemia sono stati 109,4 per paziente-anno con insulina glargine 300 e 114,9 paziente-anno con insulina degludec 100, mentre i tassi di ipoglicemia grave (livello 3 ADA) erano 0,2 per paziente-anno con insulina glargine 300 e 0,3 per paziente-anno con insulina degludec 100. Nel complesso i risultati di sicurezza e tollerabilità sono stati simili con entrambi i trattamenti e in linea con i profili di sicurezza stabiliti in questo gruppo di pazienti.

 

da PHARMASTAR

 

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