Da Ai a sensori hi-tech, a Crotone presente e futuro cura diabete
Sensori hi-tech, intelligenza artificiale: la tecnologia è ormai una preziosa alleata di chi soffre della malattia del sangue dolce. E lo sarà sempre di più nei prossimi mesi e anni, con i progressi che continuano ad accumularsi. Sul futuro della cura del diabete si sono accesi i riflettori a Crotone, dove i principali esperti italiani e internazionali della malattia si sono confrontati in occasione delle ‘Giornate Diabetologiche dalla Terra di Alcmeone e Pitagora’, che si è tenuto fino a sabato 8 ottobre nella città calabrese. “La grande adesione all’evento giunto alla sua quarta edizione – commenta all’Adnkronos Salute il responsabile scientifico, Salvatore Pacenza – è un riconoscimento al nostro lavoro quotidiano qui”, in una regione che ha un’incidenza record della malattia.
Nella cura del diabete, è emerso dalle relazioni presentate in questa 3 giorni, la tecnologia è già realtà e apre nuove prospettive: “I nuovi sensori sottocutanei permettono al paziente di misurare la glicemia in maniera frequente – illustra Paola Ponzani, responsabile Ssd (struttura semplice dipartimentale) Diabetologia e malattie metaboliche Asl4 Chiavari (Genova) – si può avere così un maggior controllo della malattia e un minor rischio di complicanze ad essa legate. Con questi dispositivi inseriti sottocute il paziente non dovrà più pungersi il dito, una pratica decisamente fastidiosa”.
Ma c’è anche una novità frutto della ricerca nel mondo dell’intelligenza artificiale: “Dalle prossime settimane, infatti, grazie a una macchina hi-tech, si potrà predire con un successo dell’80%, l’insorgenza del diabete nel paziente anticipando i tempi e assicurando cure tempestive per migliorare fin da subito la vita del paziente stesso”, conclude Paolo Di Bartolo, direttore Rete clinica di diabetologia Ausl della Romagna.
da ADNKronos Salute.it