Il “Diabete in Pillole” del Dr Andrea Scaramuzza – Questione di sede
Approfondiamo oggi il discorso sul sito di iniezione dell’insulina e su quanto questo sia importante per decretare il successo (o meno) della terapia.
1. Fisiologicamente l’insulina viene secreta dalle cellule beta del pancreas e immessa nel cosiddetto circolo portale, con riferimento alla vena porta, grosso tronco venoso che origina dalla confluenza di due vasi principali, la vena mesenterica superiore e la vena splenica.
2. Il passaggio nel circolo portale fa si che l’insulina passi nel fegato, contribuendo a regolarne il funzionamento. L’insulina, infatti, contribuisce ad accumulare glicogeno, costituito da piccoli mattoncini di glucosio, nel fegato (come riserva) e nei muscoli, contemporaneamente deprime il consumo di grassi e delle proteine e promuove la formazione di trigliceridi dai carboidrati, favorendo l’immagazzinamento dei grassi nel tessuto adiposo.
3. L’insulina esogena, che sia somministrata con una siringa o una penna, o un microinfusore, viene depositata nel tessuto sottocutaneo, e da lì assorbita nel circolo sanguigno. Capite bene, allora, quanto in questo caso i tempi siano importanti. Dal momento dell’iniezione al suo arrivo in circolo passa una quantità di tempo variabile a seconda della struttura dell’insulina utilizzata.
4. Ciò fa sì che prima di arrivare al circolo portale passi una quantità di tempo, a volte anche significativa, che ne rallenta l’inizio dell’azione. Purtroppo, ad oggi, anche le formulazioni ‘più rapide’ come Fiasp e Lyumjev, hanno bisogno di tempo per agire.
5. Da qui l’importanza dei tempi fra somministrazione dell’insulina, indipendentemente dal sistema iniettivo utilizzato, è iniziata del pasto, pena il rischio pressoché certo di un fastidioso rialzo post-prandiale della glicemia, anche qualora si partisse da un valore glicemico basso. Motivo per cui sconsiglio caldamente di fare il bolo prandiale durante, o peggio dopo, il pasto, salvo situazioni specifiche dei singoli, del tutto peculiari, anche in situazione di ipo, che va corretta ovviamente, prima di procedere al bolo e poi al pasto.
Dr Andrea Scaramuzza
Responsabile Endocrinologia, Diabetologia & Nutrizione Pediatrica presso ASST di Cremona