Dal Dr Andrea Scaramuzza: News from the #EASD2023

Si è svolto ad Amburgo in Germania dal 2 al 6 ottobre il congresso europeo fra i piu importanti dedicato al diabete. È prevalentemente dedicato alla scienza di base e al diabete tipo 2, anche se qualche notizia interessante sul tipo 1 non è mancata. Non ho partecipato di persona (ogni tanto tocca pure lavorare) ma provo a sintetizzare le 5 notizie più intriganti di cui si è parlato, ovviamente dal mio personalissimo punto di vista. Assolutamente in ordine sparso.

1. Tirzepatide (Mounjaro) si dimostra sempre più un farmaco ‘life changer’ nei pazienti con diabete tipo 2 e con obesità, favorisce la perdita di peso, migliora la glicata e protegge dalla comparsa di complicanze cardio-vascolari. Nei confronti con semaglutide si è dimostrato pari o superiore a seconda degli studi.

2. Si è parlato di tecnologia, ovviamente. Pochi lampi, parecchie conferme. Dati real world sia di MiniMed 780G che di Omnipod 5 che hanno appunto confermato i buoni risultati ottenuti nei trial di registrazione. Grande entusiasmo poi per il premio assegnato a Roman Hovorka, uno dei padri del pancreas artificiale e artefice dell’algoritmo Cam APS Fx che ‘gira’ su Ypsopump. Ampio spazio anche per CGM in gravidanza.

3. Si è parlato parecchio di complicanze e soprattutto di alcuni farmaci che si sono dimostrati efficaci nel contenere alcuni dei loro effetti, come ad esempio LX9211, un farmaco orale che riduce il dolore neuropatico.

4. Altro argomento gettonato la salute mentale dei pazienti con diabete, in particolare il ruolo della tecnologia sul miglioramento della qualità di vita. Ma si è parlato anche del ruolo dell’iperglicemia nel danno cerebrale, di demenza e diabete (tipo 2 prevalentemente) e del sonno delle persone con diabete.

5. Last but not least, i dati di uno studio che per la prima volta ha dimostrato l’efficacia di due antivirali, il pleconaril e la ribavarina, nel rallentare il declino della secrezione beta-cellulare in bambini e adolescenti con diabete tipo 1 all’esordio. Lo studio pubblicato contemporaneamente alla presentazione al EASD 2023 su Nature Medicine, se confermato, apre scenari del tutto interessanti. Ma su questo ritorneremo.