Il Diabete in Pillole del Dr Andrea Scaramuzza – Sempre a proposito di cura e aziende ‘malandrine’ che la nascondono in un cassetto …
… o alternativamente non investono soldi, perché ‘hanno interesse a non trovarla’ altrimenti, poi, come fanno a sopravvivere poverine!!
1. Una cosa è certa, l’Italia (probabilmente non è la sola), oltre ad essere un Paese di santi, poeti e navigatori, e perché no, allenatori, virologi e vaccinologi (o anti-), è Paese di complottisti. Perché certo la cura per il diabete tipo 1 c’è già (o potrebbe esserci), ma si guardano bene dal tirarla fuori! Sia mai che le aziende vadano in rosso!!
2. Ma secondo voi, un’azienda se non producesse più insulina andrebbe davvero in default?
Nessuna azienda produce esclusivamente insulina. Faccio un esempio, giusto per capirci.
Eli Lilly produce Tirzepatide, farmaco per diabete tipo 2 e anti-obesità.
E secondo voi quanti tipi 1 ci sono, e quanti tipi 2? Beh non credo che non produrre insulina scalfirebbe più di tanto i bilanci di questa multinazionale.
E così Novo Nordisk, Sanofi e le altre.
Nessuna azienda produce esclusivamente insulina. Faccio un esempio, giusto per capirci.
Eli Lilly produce Tirzepatide, farmaco per diabete tipo 2 e anti-obesità.
E secondo voi quanti tipi 1 ci sono, e quanti tipi 2? Beh non credo che non produrre insulina scalfirebbe più di tanto i bilanci di questa multinazionale.
E così Novo Nordisk, Sanofi e le altre.
3. La cura non c’è (ancora) perché è difficile curare una malattia autoimmunitaria. Ma ora siamo vicini quanto mai prima al traguardo, il famoso ultimo miglio di piemontiana memoria.
È notizia di pochi giorni fa, ben spiegata da Giampiero Garau, ricercatore della Normale di Pisa, e riportata nel sito web di Portale Diabete, il tentativo riuscito di modificare la risposta immunitaria in pazienti affetti da malattie autoimmuni (incluso il diabete 1).
È notizia di pochi giorni fa, ben spiegata da Giampiero Garau, ricercatore della Normale di Pisa, e riportata nel sito web di Portale Diabete, il tentativo riuscito di modificare la risposta immunitaria in pazienti affetti da malattie autoimmuni (incluso il diabete 1).
4. Invece di sopprimere l’intera risposta immunitaria, i ricercatori cercano di eliminare selettivamente le cellule che causano tali malattie o di “deprogrammarle”, somministrando per esempio gli stessi antigeni che attaccano per indurre tolleranza. In uno studio pubblicato in questi giorni su Nature, cellule immunitarie ingegnerizzate hanno messo in remissione le condizioni autoimmuni di 15 persone per molti mesi. Un traguardo clinico storico!
Questo studio è una luce che suggerisce che le malattie autoimmuni (almeno alcune) potrebbero davvero essere curate.
Questo studio è una luce che suggerisce che le malattie autoimmuni (almeno alcune) potrebbero davvero essere curate.
5. Negli ultimi 10 giorni molti articoli, che in qualche modo c’entrano col tentativo di arrivare alla parola fine, sono stati pubblicati.
Parliamo di decine di articoli, ognuno frutto di studi magari durati mesi se non addirittura anni, pubblicati da ricercatori provenienti da tutto il mondo.
E la mia conclusione qual è? Statene certi, la cura arriverà e quando arriverà sarete i primi a saperlo.
Parliamo di decine di articoli, ognuno frutto di studi magari durati mesi se non addirittura anni, pubblicati da ricercatori provenienti da tutto il mondo.
E la mia conclusione qual è? Statene certi, la cura arriverà e quando arriverà sarete i primi a saperlo.
Dr Andrea Scaramuzza
Responsabile Endocrinologia, Diabetologia & Nutrizione Pediatrica presso ASST di Cremona