La conta dei carboidrati – 6 – Grassi e proteine: quel ‘fattore’ in più … A cura del Dr Andrea Scaramuzza
Sicuramente sapete tutti quale è il ruolo di grassi e proteine nell’alimentazione. Qui vorrei solo parlare della loro influenza sulla risposta glicemica dopo un pasto.
1. Anche se meno rispetto ai carboidrati, sia i grassi sia le proteine hanno un impatto sul rialzo glicemico postprandiale. La differenza è che mentre i carboidrati determinano, salvo rare eccezioni, un rialzo più o meno immediato e comunque entro le 2 ore dal pasto, grassi e proteine causano un rialzo tardivo, di solito intorno alle 4 ore dopo il pasto.
2. Per questo motivo alcuni hanno proposto, al fine di calcolare la quantità di insulina da iniettare per un pasto, di tenere conto anche dei grassi e delle proteine. Il calcolo è piuttosto complesso. Ogni 100 kcal derivanti da alimenti con grassi e/o proteine vale 1 unità di calcolo, denominata FPU (in inglese Fat Protein Unit, che in italiano significa unità grasso proteine).
3. Mentre i carboidrati vanno conteggiati nella maniera tradizionale e l’insulina va iniettata come bolo semplice, per ogni FPU si deve calcolare un tempo di somministrazione progressivamente più lungo e l’insulina deve essere iniettata secondo la modalità ‘onda quadra’. Per 1 FPU è necessario programmare un intervallo di 3 ore, per 2 FPU 4 ore, per 3 FPU 5 ore, mentre per valori superiori a 3 FPU l’intervallo si allunga fino a 8 ore.
4. È un metodo piuttosto complesso e che sicuramente presuppone una terapia insulinica con microinfusore, con il quale è appunto possibile impostare tipologie di bolo differenti. Ciò che è necessario imparare è che si deve iniettare insulina anche per un pasto privo di carboidrati (per ogni FPU si deve conteggiare 1 unità di insulina.
5. È importante ricordare che ogni FPU viene calcolata sulle kcal e non sui grammi di alimento
considerato). Il problema è che un bolo di insulina iniettato al momento del pasto rischia di far abbassare troppo la glicemia nelle prime 2-3 ore e determinare un’iperglicemia tardiva anche a distanza di 5-6 ore dal pasto. Per questi motivi, soprattutto se non si dispone di un microinfusore, è bene utilizzare la dieta mediterranea.
Dr Andrea Scaramuzza
Responsabile Endocrinologia, Diabetologia & Nutrizione Pediatrica presso ASST di Cremona