Pre-diabete: come vanno cambiate le abitudini a tavola per invertire la rotta
Per mettere la «marcia indietro» al pre-diabete cambiare le abitudini a tavola è indispensabile e le regole sono quelle della dieta mediterranea che tutti, indipendentemente dai propri valori di glicemia, dovremmo seguire.
In caso di pre-diabete però può servire qualche accorgimento in più perché, come specifica Angelo Avogaro, presidente Sid (Società Italiana di diabetologia), «l’obiettivo non è solo ridurre l’assunzione di calorie, ma anche stimolare poco la produzione di insulina, che “trattiene” le calorie introdotte. Per riuscirci è bene aumentare il consumo di cibi a basso indice glicemico, con zuccheri complessi che vengono assorbiti più lentamente e quindi non danno picchi di glucosio né di insulina, due elementi molto negativi per il metabolismo glucidico e non solo. L’obiettivo di una dieta corretta, in chi ha il pre-diabete ma anche in chi è sano, è infatti mantenere la glicemia relativamente costante nell’arco della giornata, perché le oscillazioni favoriscono la comparsa di alterazioni nel metabolismo degli zuccheri e aumentano anche il rischio cardiovascolare: le pareti dei vasi sono danneggiate dall’esposizione ad alte concentrazioni di insulina, come quelle che vanno in circolo dopo aver mangiato zuccheri semplici. Per avere una glicemia stabile, oltre a preferire i carboidrati complessi, è utile associarli alle fibre vegetali, che abbassano l’indice glicemico; può essere opportuno anche mangiare poco e più spesso».
Cosa scegliere
Riccardo Candido, presidente Amd, conferma la necessità di dire addio agli zuccheri aggiunti, «per esempio smettendo di dolcificare tè e caffè, a tutto vantaggio del reale gusto della bevanda, e limitando il consumo di bibite zuccherate e dolci. Sì all’olio d’oliva come condimento (un cucchiaio da minestra a pasto), meglio ridurre i grassi saturi di origine animale limitando il consumo di carne rossa e formaggi, permessi una o due volte a settimana; via libera ai vegetali, con almeno quattro o cinque porzioni giornaliere di verdura e frutta (limitare solo frutti molto zuccherini come banane, uva, fichi, cachi e simili, ndr)».