Lea e fondo dell’occhio: passo indietro nell’assistenza dei pazienti con diabete

La recente esclusione del fondo oculare di controllo dai Livelli essenziali di assistenza (Lea) rappresenta una decisione allarmante per i pazienti che rischia di compromettere la prevenzione della retinopatia diabetica, una delle principali cause di ipovisione e cecità negli adulti sotto i 65 anni.

“Con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore dell’assistenza specialistica ambulatoriale – spiega Raffaella Buzzetti, presidente della Società italiana di diabetologia (Sid) – la prima visita oculistica rimane in esenzione (codice 95.02), mentre i controlli successivi del fondo oculare, da eseguire annualmente, non sono più garantiti dal Sistema sanitario nazionale. Il codice specifico 95.09.1, che permetteva ai medici di prescrivere l’esame in esenzione, è stato eliminato, sostituito da una generica ‘visita oculistica di controllo’ (codice 89.01.D) che include solo un esame clinico parziale”.

La retinopatia colpisce una persona su tre con diabete

La retinopatia diabetica colpisce il 30% delle persone con diabete, con un’incidenza annuale di forme gravi pari all’1% dei casi. I risultati positivi ottenuti negli ultimi anni nella prevenzione della retinopatia diabetica sono stati possibili grazie a due fattori fondamentali: il miglioramento del controllo glicemico grazie alle nuove terapie farmacologiche e la regolarità dei controlli del fondo oculare.

Anziani a basso reddito scoraggiati dal ticket

“È particolarmente preoccupante l’impatto che questa decisione avrà sulla popolazione anziana, spesso a basso reddito o pensionata – continua Buzzetti -. Il costo del ticket potrebbe scoraggiare molti dall’effettuare i controlli periodici annuali raccomandati dalle linee guida internazionali, con un inevitabile aumento del rischio di complicanze”. Per alcuni pazienti, i controlli necessari sono addirittura più frequenti dell’annuale. “La prevenzione non è un costo ma un investimento sul futuro della salute delle persone con diabete – sottolinea la presidente Sid -. Non possiamo permettere che considerazioni di breve periodo compromettano anni di progressi nella lotta alle complicanze del diabete, mettendo a rischio la vista di migliaia di persone”.

Ripristinare l’esenzione e includere la fotografia del fondo oculare

Insomma, dal punto di vista economico, secondo Buzzetti, questa scelta appare miope: “I costi di gestione della retinopatia diabetica avanzata, inclusi esami come la fluorangiografia, sono notevolmente superiori a quelli della prevenzione della retinopatia stessa. Senza contare i costi sociali legati alla perdita di produttività quando la patologia colpisce persone in età lavorativa e alla perdita sostanziale di qualità della vita”.

“Come società scientifica chiediamo con fermezza non solo il reinserimento del fondo oculare tra le prestazioni in esenzione – conclude – ma anche l’inclusione della ‘fotografia del fondo oculare’ effettuata con retinografi moderni, che rappresenta lo standard tecnologico attuale per questo tipo di esame”.

 

 

da Il Sole24 ore

 

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