Metformina quotidiana previene il diabete di tipo 2 nei pazienti con sindrome metabolica
Pazienti con sindrome metabolica che hanno assunto 1.700 mg di metformina al giorno, con o senza adesione alla dieta mediterranea, hanno mostrato una minore incidenza di diabete rispetto al gruppo placebo, secondo i dati pubblicati su Diabetes Care. Il lavoro evidenzia anche una riduzione nell’incidenza delle malattie non trasmissibili che gli autori però attribuiscono alla diminuzione significativa dei casi di diabete di tipo 2 nei gruppi trattati con metformina.
A livello globale, il diabete di tipo 2 colpisce circa 135 milioni di persone over 65, con una forte associazione con altre NCDs, ovvero le malattie non trasmissibili, che includono le malattie cardiovascolari, il cancro, il diabete e i disturbi respiratori cronici. Queste malattie sono generalmente causate da fattori di rischio come l’età, la genetica, lo stile di vita e l’ambiente, in particolare le malattie cardiovascolari, principale causa di morbilità e mortalità nei diabetici.
In Italia, il diabete interessa il 5,5% della popolazione (circa 3,5 milioni di persone), con un incremento del 60% rispetto al 1993. I costi diretti e indiretti della malattia ammontano a circa 10 miliardi di euro all’anno. Nonostante l’evidenza scientifica, la metformina in Italia è prescritta solo per il trattamento del diabete e non per la sua prevenzione nei soggetti ad alto rischio. Durante il reclutamento dello studio, diversi medici di base hanno scoraggiato la partecipazione perché il farmaco era somministrato a soggetti non diabetici.
La sindrome metabolica rappresenta un fattore di rischio rilevante per diverse malattie non trasmissibili, tra cui diabete di tipo 2, patologie cardiovascolari e tumori. Studi precedenti hanno dimostrato che la dieta mediterranea può ridurre la prevalenza della sindrome metabolica e, in alcuni casi, persino invertirne il decorso.
Inoltre, ricerche recenti hanno evidenziato ulteriori proprietà della metformina che potrebbero avere un effetto protettivo su più patologie, come sottolineato dalla dottoressa Patrizia Pasanisi, direttrice della ricerca nutrizionale e metabolomica presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per valutare il potenziale della metformina nella prevenzione delle malattie non trasmissibili.
Lo Studio MeMeMe
Per analizzare l’effetto della metformina, con o senza l’adesione alla dieta mediterranea, sull’incidenza cumulativa delle principali malattie non trasmissibili nei pazienti con sindrome metabolica, i ricercatori hanno condotto lo studio clinico randomizzato controllato Metformin and Dietary Restriction to Prevent Age-Related Morbid Events in People With Metabolic Syndrome (MeMeMe).
Lo studio ha coinvolto 1.442 partecipanti (età media 62,5 anni), suddivisi in quattro gruppi di trattamento: 1.700 mg di metformina al giorno + dieta mediterranea (n=358); dieta mediterranea + placebo (n=368); metformina da sola (n=373); placebo (n=343).
Il protocollo di somministrazione in realtà è stato strutturato nel seguente modo: 500 mg/die nel primo mese, 850 mg/die nei successivi due mesi e poi 1.700 mg/die.
Il follow-up medio è stato di 3 anni, con un massimo di 5 anni.
Risultati Principali
L’outcome primario dello studio era l’incidenza cumulativa delle malattie non trasmissibili; gli outcome secondari includevano l’incidenza del diabete di tipo 2 e la variazione della prevalenza della sindrome metabolica.
L’aderenza alla dieta mediterranea è stata misurata attraverso un diario alimentare di 24 ore e un punteggio di conformità alle raccomandazioni nutrizionali. Inoltre, ogni anno sono stati prelevati campioni di sangue per la diagnosi del diabete.
Dopo un anno di intervento, i gruppi trattati con metformina (sia con che senza dieta mediterranea) hanno mostrato una riduzione significativa del peso corporeo, dell’indice di massa corporea (BMI) e della glicemia rispetto ai gruppi placebo.
Il protocollo di somministrazione della metformina è risultato ben tollerato, con solo 22 abbandoni dovuti a effetti gastrointestinali minori.
L’incidenza di malattie cardiovascolari e tumori non ha mostrato differenze significative tra i gruppi. Tuttavia, i casi di mortalità per cancro si sono verificati solo nei gruppi trattati con metformina. Gli autori però evidenziano che un eccesso di mortalità per cancro nei gruppi metformina (6 casi vs. 0 nei gruppi placebo) potrebbe essere dovuto al caso, poiché ha coinvolto diversi tipi di tumore e partecipanti con dosaggi ridotti del farmaco.
L’incidenza cumulativa delle malattie non trasmissibili è risultata significativamente più bassa nei gruppi trattati con metformina (6,9 casi per 100 anni-persona per il gruppo metformina e 6,7 casi per il gruppo metformina + dieta mediterranea), rispetto ai gruppi placebo + dieta mediterranea (13,3 casi per 100 anni-persona) e placebo da solo (11,3 casi per 100 anni-persona).
Rispetto al gruppo placebo, l’ hazard ratio (HR) aggiustato per l’insorgenza di malattie non trasmissibili è stato: 0.48 (IC 95%: 0.29-0.82) per il gruppo metformina + dieta mediterranea; 0.51 (IC 95%: 0.3-0.86) per il gruppo metformina da sola; 1.09 (IC 95%: 0.7-1.7) per il gruppo placebo + dieta mediterranea (nessun effetto significativo)
Questi risultati sono rimasti invariati dopo l’aggiustamento per età, BMI iniziale e sesso.
Tuttavia, la riduzione osservata nell’incidenza delle malattie non trasmissibili è stata principalmente attribuita alla diminuzione significativa dei casi di diabete di tipo 2 nei gruppi trattati con metformina. Infatti, nei gruppi placebo si sono registrati 48 casi di diabete, rispetto ai soli 7 casi nei gruppi metformina.
Rispetto al placebo: l’incidenza di diabete è stata inferiore dell’80% nel gruppo metformina (HR=0.2; IC 95%: 0.1-0.55) ed è stata inferiore del 92% nel gruppo metformina + dieta mediterranea (HR=0.08; IC 95%: 0.02-0.35).
Questi risultati non sono stati influenzati da aggiustamenti per età, BMI iniziale e sesso.
Gli autori segnalano alcune limitazioni dello studio, tra cui: l’assenza di test di tolleranza al glucosio al basale e durante il follow-up e la possibilità di non aver diagnosticato tutti i casi di diabete.
In conclusione, l’uso quotidiano di metformina si è dimostrato efficace nella prevenzione del diabete di tipo 2 nei pazienti con sindrome metabolica, ma non ha mostrato un impatto significativo su altre malattie non trasmissibili.
Pasanisi P. et al., Metformin Treatment With or Without Mediterranean Diet for the Prevention of Age-Related Diseases in People With Metabolic Syndrome: The MeMeMe Randomized Trial. Diabetes Care. 2025 Feb 1;48(2):265-272.
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da Pharmastar