Senato approva Ddl per ministero Salute
Via libera dell’Aula del Senato al disegno di legge che istituisce il ministero della Salute, sganciandolo dall’attuale megadicastero del
Welfare che diventa ministero del Lavoro e politiche sociali. Sono stati 136 i voti favorevoli, 15 i no e 89 gli astenuti.
Il provvedimento, fissando a 13 il numero dei ministeri, prevede inoltre un aumento del numero dei componenti del Governo, compresi ministri senza portafoglio, viceministri e sottosegretari: si passa dagli attuali 60 a non più di 63. Ieri mattina, all’inizio
dell’esame, l’Aula di Palazzo Madama ha respinto – con 114 voti contrari, 74 a favore e 2 astenuti – la questione pregiudiziale di costituzionalità del Ddl posta dall’Udc. Il provvedimento passa ora alla Camera. Fra i punti che più hanno acceso il dibattito in Aula, il ruolo attribuito dal Ddl al ministero dell’Economia, “a cui vengono dunque subordinate le competenze del dicastero della
Salute”, ha contestato l’opposizione. “La concentrazione di poteri nelle mani del ministero dell’Economia – ha affermato il relatore del provvedimento, Carlo Vizzini (Pdl) – deriva da un fatto che è sotto gli occhi di tutti: la spesa sanitaria rappresenta il volume di spesa più grande che è oggi nelle mani delle Regioni e spesso si determinano dei buchi di bilancio nei budget che le Regioni hanno a disposizione per coprire le esigenze della sanità” Anziché aprire dibattiti sui drammi della sanità, ritengo sia meglio attuare un controllo preventivo da parte del ministero dell’Economia, che tenga conto dell’attuale portata dell’articolo 117 della Costituzione. Se il Parlamento riterrà di cambiare l’articolo, in questa legislatura, si potrà addivenire a una normativa diversa. In molti avevamo pensato che fosse la legislatura giusta; ma in questo momento il clima esterno difficilmente si presta a larghe intese per cambiare la Costituzione”. Presente in Aula, per il Governo, il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, che non è intervenuto.
Adelisa Maio
ADNKronos Salute