A cena con gli amici
“Mamma, questa sera vado a cena fuori….” Prima dell’utilizzo degli analoghi, quando la terapia insulinica era fondata prevalentemente sulla terapia tradizionale a 4 somministrazioni al di’ con l’insulina rapida ai pasti principali (colazione, pranzo, cena) e l’insulina intermedia al bedtime, l’evento sociale “cena” rappresentava una sfida per riuscire a mantenere l’euglicemia. Solitamente, come e’ costume, la cena “sociale” non viene mai consumata alle fatidiche eore 20.00 per cui l’insulina rapida costituiva una “coperta” troppo corta; infatti, quando il problema orario/pasto non viene percepito dalla maggior parte deiconviviali, spesso la cena puo’ essere consumata in orari piu’ consoni con il riposo serale che con il pasto. D’altra parte, e’ opportuno anche prevenire l’eventuale comparsa di iperglicemia legata all’eccessiva attesa a somministrare insulina. Come risolvere il problema? Le difficolta’ ad affrontare questo evento sociale sono state notevolmente ridotte dall’avvento della terapia basale/bolo effettuata con gli analoghi, sia rapidi che lenti o con l’infusione insulinica sottocutatea continua (CSII). Una volta giunti a cena, il problema successivo si pone nella scelta della quantità d’insulina da somministrarsi. I pasti preparati dai ristoranti sono spesso elaborati, a contenuto di principi nutritivi ignoto e difficilmente valutabili dal punto di vista della quantità. Il calcolo dei carboidrati è reso difficile da queste variabili e con esso stabilire la quantità d’insulina adeguata per coprire il pasto. Con la terapia tradizionale la quantità d’insulina da somministrare viene calcolata stimando i carboidrati totali assunti durante il pasto. Un’eventuale correzione di un’iperglicemia, in caso di sottostima, è sicuramente più efficace effettuarla con gli analoghi rapidi, con l’accortezza di ricordare che il picco dell’azione dell’insulina rapida avviene dalla seconda alla quarta ora dalla somministrazione e quindi cercando di evitare una possibile ipoglicemia. Con la terapia basale-bolo con analoghi rapidi e lenti appare più facile correggere una possibile iperglicemia, limitando la probabilità di avere una ipoglicemia data la loro maggiore maneggevolezza. La terapia con CSII offre diverse possibilità di bolo permettendo di coprire diversi tipi di pasto, perfino la pizza! Concludendo, la terapia insulinica può più o meno facilitare l’approccio ad alcune situazioni, ma certamente una buona conoscenza del calcolo dei carboidrati e della cinetica dell’insulina e quindi dell’autogestione del diabete può rendere in grado tutti i ragazzi con T1DM di gestire situazioni straordinarie senza subire rilevanti conseguenze.
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Maria Teresa Anzellotti Tratto da Diabete Giovani n. 22 su autorizzazione Novonordisk 25 ottobre 2006
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