Influenza A, combatterla con il vaccino
Prosegue l’appuntamento settimanale con il dott. Michele Lagioia, specialista in Igiene e Medicina Preventiva e vice-direttore sanitario di Humanitas. Obiettivo, fare il punto su alcuni temi trattati dai media per capire meglio qual è, allo stato attuale, la situazione dell’influenza a/H1N1.
Lo stato della pandemia
Negli ultimi giorni, il raffreddamento delle temperature ha portato inevitabilmente con sé una maggior diffusione del virus A/H1N1. “Di sicuro iniziamo a percepire in modo netto gli effetti combinati delle temperature stagionali e della grande capacità di diffusione di questo virus – spiega il dott. Lagioia -. L’ultimo bollettino informativo dell’OMS evidenzia come negli USA si stia contemporaneamente diffondendo anche il virus stagionale H2N3: nella passata settimana il 65% delle influenze era H1N1 (a fronte del 98% in Italia). Si può presumere quindi che anche in Europa, a breve, vi sarà un quadro di sovrapposizione. Un ulteriore aspetto di rilievo, che deve essere confermato dalle osservazioni delle prossime settimane, riguarda la maggiore severità clinica delle influenze H1N1 osservate in età pediatrica, nelle ultime 2 settimane negli USA: siamo difatti passati dallo 0,34 al 0,4% di mortalità”.
La campagna vaccinale è iniziata
Non mancano però le buone notizie. Finalmente infatti è disponibile su tutto il territorio nazionale il vaccino contro l’influenza A, e le varie strutture sanitarie chiamate a coprire i propri operatori stanno iniziando la campagna vaccinale. I primi a beneficiare di questa importante opportunità di prevenzione sono, secondo quanto previsto dal Ministero del Welfare, le “persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa“, dunque: personale sanitario e socio-sanitario; personale delle forze di pubblica sicurezza e della protezione civile; personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurino i servizi pubblici essenziali; i donatori di sangue periodici. A seguire, sempre secondo quanto pianificato dal Ministero del Welfare, da qui a dicembre la vaccinazione sarà estesa anche alle seguenti categorie di persone:
– donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza;
– persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni;
– persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall’EMEA o delle indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità;
– persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti.
L’importanza del vaccino
Per tutte le persone che rientrano nella categorie sopracitate, la vaccinazione non è obbligatoria. “Tuttavia è importante ricordare – afferma il dott. Michele Lagioia – che per tutti loro rappresenta un’opportunità preziosa, da cogliere e non perdere. Il vaccino antipandemico è infatti sicuro, garantisce l’80-90% di immunizzazione e i suoi effetti collaterali testati sono molto bassi.
Fondamentale, quindi, sensibilizzare in particolare la classe medica, che è la più esposta al contagio. Per i medici il vaccino rappresenta una barriera di protezione in grado di mettere al riparo, oltre a loro stessi, anche le rispettive famiglie da una malattia con cui si viene a contatto al lavoro.
Inoltre, non dimentichiamo che per quanto l’influenza A/H1N1 sia moderata dal punto di vista clinico, non c’è piano di continuità più delicato di quello che riguarda il mondo sanitario, che deve garantire assistenza anche a chi presenta un quadro clinico severo. Non potendo prevedere le esatte dimensioni della pandemia, meglio perciò prepararsi al peggio, soprattutto perché lo si può fare con uno strumento disponibile, efficace e sicuro quale è, appunto, il vaccino“.
A cura di Monica Florianello