Ragazzi e diabete: se la tecnologia è «mini» lo sport è per tutti
Sci di fondo, slittino, pattinaggio, bob, curling, hockey, pattinaggio artistico su ghiaccio. Freddo, neve, allenamenti, sudore: dal 12 febbraio le Olimpiadi invernali di Vancouver hanno fatto accendere nuovamente i riflettori sullo sport. Se gare a livello mondiale e medaglie, però, sono un obiettivo per pochi, lo stesso non può dirsi per lo sport: tutti possono praticarlo, nessuno escluso. A ognuno il suo, in base alla proprie caratteristiche fisiche. A fare la differenza è soltanto la buona volontà e la voglia di arrivare: e il discorso vale anche per i ragazzi che soffrono di diabete di tipo 1. “Nulla vieta anche ai ragazzi affetti dal diabete di tipo 1, quello giovanile, di fare sport – spiega a Salute24 Alberto Maran, del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell`Università degli studi di Padova -. Ogni paziente ha ormai la possibilità, attraverso opportune strumentazioni portatili, di controllare i livelli di glicemia e di chetonemia con facilità”.
“L’autocontrollo glicemico è uno strumento fondamentale nella cura del diabete per i pazienti giovani affetti da diabete di tipo 1 (insulinodipendente) e nei pazienti con diabete di tipo 2 (dell’adulto) in trattamento insulinico”, spiega Maran. Il tutto viene effettuato attraverso l’utilizzo di piccoli strumenti portatili chiamati reflettometri o glucometri: il paziente attraverso una piccola puntura sul polpastrello misura la concentrazione della glicemia presente in una goccia di sangue che reagisce con una particolare striscia e consente di visualizzare il risultato nell’arco di pochi secondi. “Si tratta di strumenti affidabili, semplici da utilizzare, portatili e discreti che consentono in qualsiasi momento al paziente di misurare la glicemia nell’arco della giornata”.
Generalmente il paziente con diabete di tipo 1 misura la glicemia almeno 4 volte al giorno – prima dei 3 pasti principali e prima di andare a letto la sera – o con frequenza maggiore in occasione, per esempio, dell`esercizio fisico per individuare e correggere con l`assunzione di zucchero eventuali episodi di ipoglicemia o adeguare la dose d’insulina del pasto rispetto al contenuto dei carboidrati della dieta.
Di particolare importanza, spiega Maran, è l’utilizzo del monitoraggio glicemico per i giovani diabetici sportivi. “Il paziente con diabete di tipo 1 attraverso la misurazione della glicemia è in grado di programmare l’intensità e la durata dell’esercizio evitando il rischio legato all’insorgenza di episodi ipoglicemici. Dall’altro lato quando l’attività fisica viene svolta in presenza di valori glicemici elevati (> 300 mg/dl) il paziente rischia di peggiorare il controllo del suo diabete con la comparsa di una grave iperglicemia che può comportare dei rischi per il suo stato di salute”.
Per chi svolge esercizio fisico costante o agonistico, importante è avere sotto controllo anche i livelli di chetonemia, ovvero la concentrazione di corpi chetonici nel sangue che indica una condizione di scompenso glicemico legato a una ridotta concentrazione d’insulina circolante. “In condizioni di elevata glicemia e con presenza di chetonemia nel sangue è raccomandato al paziente con diabete di tipo 1 di posticipare o rinunciare all`allenamento, perché questo comporterebbe un rischio di peggioramento del quadro metabolico fino a portare a un quadro di acidosi metabolica grave”, spiega l`esperto. Con questi accorgimenti il giovane sportivo diabetico ha sempre la situazione sotto controllo: “Mediante il dosaggio della glicemia e della chetonemia in particolari condizioni – episodi influenzali, gravidanza, allenamenti molto intensi – il paziente è in grado di modificare lo schema della terapia insulinica abituale per correggere l’iperglicemia e ridurre le variazioni glicemiche nell’arco della giornata”.
Infine il paziente con diabete di tipo 1 che svolge attività fisica anche a livello professionale può programmare l’allenamento mediante gli aggiustamenti della dieta e della dose d’insulina grazie alla misurazione frequente della glicemia capillare: “Esistono infatti software di analisi dei dati che consentono durante i controlli ambulatoriali di scaricare su un pc i valori glicemici misurati dal paziente con il reflettometro e ottenere in modo dettagliato una panoramica sul controllo glicemico, il numero di ipo ed iperglicemie e i valori medi nell’arco della giornata. L`obiettivo è ridurre nel tempo il rischio di complicanze a lungo termine legate al diabete”.
di Miriam Cesta