I cereali integrali combattono Il Diabete
Assumere più fibre non fa bene solo all’intestino e, quindi, alla regolarità – un problema che affligge molti italiani – ma potrebbe essere anche un’assicurazione contro il rischio di diabete di tipo 2.
A supportare questa tesi sono i ricercatori statunitensi della Harvard School of Public Health di Boston che hanno condotto un largo studio d’analisi che ha coinvolto oltre 157mila donne e più di 39mila uomini che hanno partecipato a tre studi sanitari nazionali.
Nessuno dei partecipanti presentava diabete, malattie cardiovascolari o cancro all’inizio degli studi.
Ogni due e quattro anni è stata analizzata la dieta e fattori come il tipo e la quantità di alimenti assunti; in particolare il consumo di riso integrale o raffinato (bianco).
Durante il periodo di follow-up si sono verificati 10.507 casi di diabete di tipo 2. I ricercatori, dopo aver valutato i vari fattori di rischio legati al tipo di dieta, hanno calcolato che nelle persone che mangiavano da cinque a più porzioni di riso bianco a settimana vi era un aumentato rischio di diabete del 17%, rispetto a coloro che mangiavano meno di una porzione di riso bianco al mese.
Al contrario, tra coloro che assumevano due o più porzioni di riso integrale a settimana vi era una minore probabilità di sviluppare il diabete dell’11%, rispetto a quelli che ne mangiavano meno di una porzione al mese.
Gli autori dello studio, che hanno presentato i loro risultati alla conferenza dell’American Heart Association Nutrition, Physical Activity and Metabolism tenutasi a San Francisco questa settimana, hanno stimato che una semplice sostituzione di cereali raffinati con quelli integrali potrebbe abbassare significativamente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
«Abbiamo stimato che la sostituzione di 50 grammi / giorno di assunzione di riso bianco con la stessa quantità di riso integrale era associata a un rischio del 16 per cento più basso di diabete di tipo 2, mentre la stessa sostituzione con cereali integrali in genere è stata associato con un 36 per cento più basso di rischio diabete», ha dichiarato il coordinatore dello studio, dr. Qi Sun.
(lm&sdp)