Diabete, gravidanza e macrosomia
D:
Gentile dottore,
Le premetto che mi rendo perfettamente conto che la mia situazione e del tutto peculiare e che potrebbe scegliere di non fornirmi un suo parere riguardo al problema che le porro’ piu’ avanti. Non mi offendero’ affatto se sceglierà di non esprimere un giudizio. Se vorrà aiutarmi, invece, ne saro’ molto lieta!
Sono diabetica da 12 anni, con una glicata attuale di 6,3 (20 settimane piu 6 gg di gestazione) mentre al momento del concepimento l valore era dii 6,7. Nonostante l’accettabile controllo glicemico, ci sono settimane in cui la glicemia raggiunge dei picchi costringendo a rincarare le dosi di insulina. utilizzo comunque un pump che sicuramente mi semplifica la vita.
Ieri ho fatto una visita ginecologica (20 settimane piu’ 5 gg) ed ecco l’elenco dei risultati:
“Il feto è dotato di regolare attività motoria. Attività cardiaca regolare per ritmo e frequenza.
DBP 50,4mm
C.C. 182 mm
Freq. Card. 176 bpm
C.a. 177 mm
Femore 34.5 mm
Omero 34.2 mm
I.P. art. omb. 20.2 mm
Placenta anteriore non presenta lesioni intraparenchimali. Liquido amniotico in quantità normale. Gravidanza in normale evoluzione”
L’unica cosa cui il medico ha fatto cenno è che la bimba è piu’ grossa degli standard previsti per queste settimane di gestazione. Volendo saperne di piu’ ho fatto delle ricerche (so che non approverà questo…e neanche io amo fare approfondimenti in autonomia…non ho mai voluto fare il medico ne’ intendo sostituirmi a questi, ma qualche volta i dottori sono un po’ scevri di parole e la cosa mi fa un po’ rabbia…sono sicura infatti che , pur non essendo un medico, se le situazioni mi fossero spiegate meglio non avrei problemi a camprenderle!). Comunque mi sembra di poter affermare dai valori riportati che la bimba non e’ grossa, bensi’ GRASSA…cioe’ e’ la circonferenza addominale ad essere fuori misura. Secondo lei si tratta di un valore allarmante che porterà probabilmente ad una macrosomia fetale? Non ci sono dubbi che sia un effetto del diabete? Sono ingrassata di appena 3 kg e faccio un monitoraggio glicemico costante. C’e’ la possibilita’ che per la prossima ecogarafia il feto diciamo “dimagrisca”? Mi consiglia di cercare di ridurre ancora il valore della glicata, anche se per me questo significa aumentare il numero delle ipoglicemie che accompagnate alla pressione bassa mi farebbero stare parecchio giu’ di tono?
E ancora questi valori del battito cardiaco no le sembra configurino una tachicardia fetale?
La ringrazio per il suo tempo, ora vado perchè “l’inquilina” scalcia in quanto non le piace che stia troppo al computer.
Grazie mille e buona giornata.
G.
R: Cara G.,
in effetti la anomalia più frequente nelle gravidanze complicate da diabete é la macrosomia, legata ad una eccessiva produzione di insulina fetale, in risposta alla iperglicemia materna.. Macrosomia vuol dire che il feto é più grosso di quanto dovrebbe essere per quella specifica età gestazionale. ma anche in assenza di macrosomia vera e propria (o, più spesso, in aggiunta a questa) ci può essere una crescita “disarmonica”: in questo caso la crescita fetale é un po’ sproporzionata, con un aumento maggiore di quegli organi che sono più sensibili all’azione anabolizzante dell’insulina. In pratica, cresce di più l’addome rispetto alla testa e al femore, e il feto diviene “panciuto”. Sia la macrosomia, sia la disarmonia di crescita sono frequentissimi nelle diabetiche di tipo 1 o 2, e non sono niente di drammatico, almeno entro certi limiti. Comunque oggi si tengono le gravidanze diabetiche sotto stretto controllo ecografico, e, in caso di evidenza di macrosomia molto marcata, si prendono misure di sicurezza, ad esempio inducendo il parto qualche settimana prima o, se necessario, ricorrendo al tagli cesareo.
Quindi niente paura: l’importante é essere seguita in un centro che abbia esperienza di diabete in gravidanza. Certo, tanto migliore é il controllo glicemico (e quindi tanto più vicino alla norma é la HbA1c, che in gravidanza normalmente scende al di sotto del 6%), tanto più si riesce a evitare, o a limitare, la macrosomia e le altre possibili complicazioni perinatali.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro, ma non si faccia scrupoli a chiedere altri chiarimenti, se qualcosa non La convince.
Con i migliori saluti
Dott. Matteo Bonomo
Responsabile S.S.D. Diabetologia
Ospedale Niguarda Cà Granda
piazza Ospedale Maggiore, 3
20162 Milano
D:
La mia gravidanza e’ giunta quasi a termine (38 settimana, le ricordo che sono diabetica da 12 anni e che per tutta la gravidanza la mia glicata e’ andata da 5 a 6,8 a seconda dei periodi e dei laboratori!).
Come tutte le neomamma (e forse maggiormente per quelle con qualche patologia) mi chiedo ogni giorno se gli sforzi e i sacrifici fatti siano stati adeguati o se avrei potuto fare di piu’.
Questo senso di colpa mi affligge anche ora a pochi giorni dal parto cesareo programmato per sabato 06/02/10.
Gia’ dal 6° mese il mio ginecologo mi aveva avvertita che probabilmente avrei avuto il taglio cesareo….mi ci ha fatta abituare gradualmente. Non mi sono opposta. La mia credo pero’ non sia stata assenza di ostinazione….pur non essendo una fanatica estrema del parto vaginale devo dire di provare un forte desiderio di partorire naturalmente…ma ho sempre pensato che, trovandomi in una condizione di debolezza (la presenza del diabete) non potevo permettermi tante vellieta’.
Ritiene che sia stato un atteggiamento corretto? O ci sono ancora delle soluzioni alternative quali l’induzione del parto, visto che il peso della bimba e’ stimato 3750 gr, che e’ in posizione giusta anche se ancora in alto e che non c’e’ nessuna anomalia se non un valore del liquido amniotico appena superiore ai limiti della norma mai rscontrato prima ma solo ora nell’ultima settimana?
Il team che mi segue e’ costituito da medici molto umani e affettuosi attenti anche al mio stato di salute mentale, non solo fisico. Soltanto non ha avuto molte esperienze con donne gravide diabetiche…….temo che la loro paura di gestire un parto naturale (che gia’ di per se’ e’ piu’ difficile perche’ non si sa mai cosa puo’ acadere) accompagnato dalla patologia diabetica abbia spinto i medici a scegliere il cesareo. E temo di non aver fatto abbastanza per cercare di far cambiare idea.
Saluti G.
R:
Cara G.,
mi fa una domanda alla quale mi é impossibile rispondere, senza averla mai vista, e non disponendo di tutti i dati clinici.
Anche perché la decisione di ricorrere al cesareo é di competenza squisitamente ostetrica.
Dal punto di vista diabetologico non c’é mai (o quasi mai) la indicazione al cesareo.
Sono però certo che i ginecologi che la hanno in cura avranno valutato per il meglio la sua situazione e, se hanno fatto questa scelta, ci saranno sicuramente motivi validi.
Comunque non può essere una decisione sua, quindi assolutamente nessun senso di colpa.
Vedrà che tutto andrà bene: in questo senso il cesareo é una garanzia di evitare complicazioni fetali.
Un caro saluto, e mi tenga aggiornato
Dott. Matteo Bonomo
Responsabile S.S.D. Diabetologia Ospedale Niguarda Cà
Granda piazza Ospedale Maggiore, 3
20162 Milano