A cosa serve l’emoglobina glicata
Il test dell’emoglobina glicata descrive la qualità media del controllo glicemico raggiunta nelle 8/9 settimane precedenti all’esame e rappresenta uno strumento ideale per capire cosa accade davvero nell’organismo fra una misurazione della glicemia e l’altra. Della glicemia si sa tutto o quasi; è un test che ‘fotografa’ la quantità di glucosio presente nel sangue nell’istante in cui il test è effettuato. A seconda della condizione e della terapia, le persone con il diabete sono invitate a misurare la glicemia una o due volte al giorno, (nei casi di insulinodipendenza si arriva a 4 o 5). Il segreto è un fenomeno da tempo noto: la glicazione delle proteine. Come tutti sanno il glucosio è presente nel sangue. Nel sangue ci sono diverse proteine. Una di queste, l’emoglobina, è particolarmente importante in quanto trasporta l’ossigeno dai polmoni ai tessuti. L’emoglobina si trova nei globuli rossi (che sono rossi proprio grazie all’emoglobina). Quando il glucosio si ‘appiccica’ A differenza del test della glicemia, l’emoglobina glicata dà una idea di quelli che possono essere stati i livelli medi di glicemia nelle ultime ottonove settimane. Per fare un esempio vicino all’esperienza di molti, poniamo che una persona abbia deciso erroneamente di ‘dimenticarsi’ del suo diabete durante le vacanze. In tutto il mese di agosto quindi, senza badare alla dieta, svilupperà una costante iperglicemia. Tornata a casa in settembre riprenderà un buon autocontrollo e registra ottime glicemie. Alla fine del mese si reca al Centro per il consueto controllo. La glicemia sarà perfetta, ma l’emoglobina glicata no. Nel campione di sangue intero analizzato si ritroveranno infatti sia le proteine di emoglobina ‘nate’ in settembre e quindi non glicate, sia quelle ‘nate’ in agosto nelle quali è rimasto imprigionato il glucosio in eccesso presente nei ‘bagordi’ di agosto. La percentuale sarà quindi un valore medio fra quello normale (6%) e quello alto (9-10%). “Non abbiamo strumenti per capire se un valore di emoglobina glicata medio è dovuto a un autocontrollo scadente ma continuo o all’alternanza di momenti in cui il controllo e buono e altri in cui è pessimo”, ammette Cavallo Perin, autore di molti studi di base sull’argomento negli anni ’80, “un fatto però è sicuro: singole ‘trasgressioni’ o errori sporadici nella terapia come possono accadere soprattutto agli insulinodipendenti, non bastano ad alterarla. Un risultato alto può essere spiegato solo con una lunga serie di iperglicemie o con un costante scompenso”. Tradurre in glicemie le percentuali di ‘glicata’ Il team diabetologico che riscontra una emoglobina alta a fronte di glicemie buone ripassa per prima cosa con il paziente le regole dell’autocontrollo. “Più spesso si tratta di intensificare i test della glicemia coprendo momenti della giornata che prima non erano soggetti a nessun controllo”, continua il responsabile del Centro di riferimento di Diabetologia della Regione Piemonte, “il caso classico è il paziente che mostra un buon controllo a digiuno ma che sviluppa continue iperglicemie postprandiali, a volte invece l’iperglicemia si verifica durante la notte. In ogni caso l’emoglobina glicata ci permette di migliorare l’approccio terapeutico e controllare molto meglio la condizione diabetica”.
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27 maggio 2009
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