Meccanismi fisiopatologici alla base dell’insorgenza del diabete di tipo 2
La stragrande maggioranza dei pazienti diabetici (circa il 90%) presenta una forma di malattia chiamata diabete di tipo 2, caratterizzata dalla presenza di ridotta produzione di insulina e diminuita capacità dell’insulina stessa di svolgere le proprie azioni sul metabolismo. “L’insulina è un ormone essenziale per la nostra sopravvivenza ed è prodotto dalle cellule beta, cellule specializzate che si trovano nel nostro pancreas all’interno di strutture pluricellulari e particolarmente importanti chiamate isole pancreatiche – spiega Piero Marchetti, Professore di Endocrinologia e Metabolismo, Università di Pisa – a sua volta, l’insulina, raggiunto il sangue, permette a numerosi “distretti” del nostro organismo (in particolare fegato, tessuto grasso e muscolo) di assimilare gli zuccheri e metabolizzarli adeguatamente. Sebbene nel diabete di tipo 2 sia presente una ridotta capacità di tali distretti di utilizzare l’insulina (si parla anche di insulino-resistenza), si ritiene attualmente che il difetto principale in questa malattia risieda nelle beta-cellule, che sono presenti in numero ridotto e funzionano in maniera non adeguata. Per tale motivo sempre maggiore attenzione viene prestata alle beta-cellule, sia per capire perché non funzionino come dovrebbero nel diabete di tipo 2, sia per trovare farmaci più efficaci rispetto a quelli attualmente disponibili.”
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novembre 2008
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