Gospel for charity. Aiuta anche tu la ricerca sul diabete
La Fondazione Italiana Diabete Onlus organizza, lunedì 3 dicembre, presso la Sala Puccini del Conservatorio Giuseppe Verdi, una serata di raccolta fondi che prevede, dalle 19.30, un cocktail di benvenuto realizzato da Food Couture e, a seguire, un concerto che mette insieme alcuni dei più famosi Canti tradizionali del repertorio Gospel elaborati in maniera originale dal Maestro Davide Gualtieri per il complesso Gospel’s Brothers.
Il costo del biglietto è di 45,00 € a persona e l’intero ricavato sarà devoluto alla Fondazione Italiana Diabete Onlus che nasce con l’obiettivo di creare un punto di riferimento in Italia per la ricerca, l’educazione e la cura del diabete mellito.
Il numero delle persone colpite da diabete è notevolmente aumentato nell’ultimo decennio. Si calcola che, oggi, siano più di 3.000.000 gli italiani con questa patologia, a cui va aggiunto circa 1 milione di persone che, pur avendo il diabete, non ne è a conoscenza. Oggi il diabete rappresenta, nel mondo, la quarta causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari, cerebrovascolari e i tumori delle vie respiratorie, con circa 4 milioni di decessi e oltre 7 milioni di nuovi casi ogni anno.
Nella sola Lombardia sono circa 500.000 le persone che soffrono di diabete e si stima che, di questi, siano ben 2.000 i ragazzi sotto i 18 anni.
“Nella lotta al diabete – ha dichiarato il Dottor Nicola Zeni, Presidente FID – fondamentale è il ruolo svolto dalla ricerca scientifica, che mira sostanzialmente ad una cura definitiva, e dall’alimentazione che non solo deve essere sana, come per chiunque, ma che deve anche essere seguita con piena conoscenza dell’apporto di grassi e carboidrati per prevenire quelle oscillazioni nei livelli di glicemia che possono contribuire allo sviluppo di complicanze croniche”.
Seguire una dieta controllata e sana, sia a casa che fuori, è una delle grandi sfide del diabete: nessun alimento è espressamente vietato e la dieta può e deve comprendere tutto ma nel giusto equilibrio. In presenza di diabete é di fondamentale importanza la conta dei carboidrati, per conoscerne la quantità presente in ciascuna porzione di cibo.
“La corretta alimentazione non è soltanto uno strumento di prevenzione – sostiene il Dottor Federico Bertuzzi, Dirigente medico I livello S.S.D Diabetologia Ospedale Niguarda Ca’ Granda e Membro Comitato Scientifico Fondazione Italiana Diabete – ma è diventata una terapia centrale nella cura del diabete. Infatti, é il paziente che decide cosa mangiare, quantificando la quota di carboidrati da assumere e stabilendo, in modo proporzionale, quanta insulina somministrarsi”.
Da numerosi studi emerge quanto sia importante il ruolo del paziente diabetico nella gestione della malattia: una maggiore conoscenza delle regole che sostengono una corretta alimentazione, che si può ottenere attraverso programmi di educazione al mangiare sano, ha effetti molto positivi sull’andamento della patologia stessa e determina un miglioramento del controllo metabolico.
Proprio per aiutare le persone diabetiche ad organizzare al meglio i propri pasti, la Fond
azione Italiana Diabete ha realizzato il manuale “Guarda che cosa mangi”, prima edizione italiana di una vera e propria guida all’alimentazione consapevole, organizzato in tabelle colorate e facili da leggere ed è diviso in 9 settori: bevande, carni, cereali e derivati, latte e derivati, frutta e verdura, oli e condimenti, prodotti della pesca, surgelati e anche prodotti per l’infanzia. All’interno di ogni categoria, oltre ai dati di carattere generale relativi a ciascun alimento, sono riportate le informazioni sui singoli prodotti commerciali in ordine alfabetico e per marca.
“In Italia mancava una raccolta di informazioni sui prodotti disponibili in commercio – ha continuato il Dottor Nicola Zeni – e con la pubblicazione di questa guida intendiamo offrire il nostro contributo a chi soffre di diabete e a tutti coloro che desiderano migliorare la propria alimentazione. Se da un lato la FID nasce per favorir
e la ricerca scientifica sul diabete di tipo 1, con l’obiettivo di trovare una cura per le migliaia di bambini e ragazzi che ne sono colpiti, dall’altro lato il nostro impegno a favore delle persone costrette a convivere con questa patologia è a 360°, e ci vede sempre in prima linea sia sul fronte della ricerca, che su quello della qualità della vita”.
Grazie alla sua completezza e alla facilità di consultazione, il manuale è un importante supporto al MYD – Mastering Your Diabetes (letteralmente “Impara a gestire il tuo diabete”), corso pratico ed interattivo che ha riscosso un grande successo negli Stati Uniti e la cui versione italiana è stata fortemente voluta dalla Dottoressa Giusi Coppola, Presidente dell’Associazione Insieme per il Diabete di Palermo. Grazie alla dottoressa Coppola si è dato l’avvio alla realizzazione del corso e di questa pubblicazione.
I risultati del MYD – operativo da anni presso il Diabetes Research Institute di Miami e approvato American Diabetes Associaton (ADA) – sono stati presentati nell’ultimo congresso a Filadelfia lo scorso giugno: i partecipanti al corso, rispetto al gruppo di controllo, hanno dimostrato un miglioramento dell’emoglobina glicata, una maggiore conoscenza della malattia ed una migliore autogestione della stessa. L’immediata conseguenza è un miglioramento della qualità della vita della persona affetta da diabete e una diminuzione delle complicanze legate alla patologia. Oltre ai risvolti sociali non bisogna trascurare quelli economici: i costi dell’assistenza ai malati sono altissimi, soprattutto se non si prevengono le complicanze! Per fare un esempio, in Lombardia l’8% delle risorse sanitarie globali è assorbito dal diabete, di cui il 53% per ricoveri ospedalieri.
Il MYD ha l’obiettivo di insegnare al paziente diabetico come gestire la malattia, come ridurre il rischio di complicanze e come mantenere il più possibile vicini alla normalità i valori di glucosio e lipidi nel sangue. Basato su un innovativo approccio interattivo, il metodo prevede anche una discussione personalizzata con il paziente, che viene aiutato ad interpretare i suoi profili glicemici e a riconoscere i fattori che interferiscono con il corretto controllo metabolico.
Costituita nel 2009, la Fondazione Italiana Diabete collabora con
l’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano e con il Diabetes Research Institute (DRI) di Miami, uno dei maggiori centri di ricerca sul diabete a livello mondiale, a sua volta connesso ad un network internazionale di istituti, professionisti, studiosi e ricercatori. La FID si pone oggi come punto di riferimento in Italia per il sostegno alla ricerca e si impegna affinché sia possibile porre in essere le più promettenti attività di ricerca scientifica, promuove la ricerca clinica e di base, in collegamento con università, enti di ricerca e altre fondazioni che la svolgono direttamente.
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