Diabete, bronchiti e cardiopatie Più malati i «vicini di tangenziale»
Duecento malati di cuore in più rispetto alle previsioni, oltre 300 diabetici non ipotizzati e sul fronte bronchiti croniche si conteggiano 1.126 ammalati. Sono i risultati della prima indagine epidemiologica tra chi vive a ridosso della tangenziale di Mestre. Per anni i comitati dei residenti hanno sollecitato lo studio e ora è arrivata un’analisi che mostra come negli anni che vanno tra il 2001 e il 2009 tra chi viveva vicino all’arteria autostradale, famosa in mezz’Italia per il suo traffico, c’è stato il 12 per cento in più di cardiopatie, l’8 di bronchiti croniche e il 14 per cento in più di diabete.
Si tratta di dati che gli esperti vogliono approfondire, in particolare per quanto riguarda il diabete, recenti studi hanno associato la malattia anche all’inquinamento ma la letteratura scientifica è ancora debole in questo settore. Per redigere l’indagine, Usl 12, Arpav e Comune di Venezia hanno seguito un metodo di lavoro complesso: la terraferma è stata divisa in tre fasce di pertinenza, la «A» più vicina alla tangenziale e dove per almeno una volta l’anno si è superato di 10 microgrammi di Pm10 a metro cubo d’aria il limite previsto per legge di 50, la «B», ossia le aree intermedie e la «C», la zona di fondo. Inoltre, si sono incrociate le anagrafi comunali e dell’Usl che raccoglie tutte le cure (medicine comprese) impartite ai propri pazienti. Con un complicato sistema di algoritmi si sono quindi estrapolati i dati sulle patologie più comuni causate dall’inquinamento. «Questo studio non è che l’inizio – spiega Lorenzo Simonato, professore di Medicina molecolare all’Università di Padova e responsabile dell’indagine -, ora non bisogna fermarsi». I dati confermano, per il Comune, che il nostro territorio continua a pagare il peso delle scelte del governo centrale: «Porto Marghera e tangenziale sono due realtà che hanno servito nordest e Italia senza potere di azione della comunità locale – commenta l’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin -. L’impatto sulla qualità della vita è ancora oggi pesantissimo».
G.B.