Le responsabilità dei ricercatori sono ancora maggiori di quelle dei medici.
Le responsabilità di un ricercatore sono ancora maggiori di quelle di un medico. Questa riflessione riguarda forse maggiormente i ricercatori che operano nel settore biomedico ma non è una loro esclusiva perché anche gli altri si muovono in contesti che hanno un grande impatto sulla storia dell’uomo.
Quello che il ricercatore scopre o più semplicemente osserva e riferisce alla sua comunità, per quanto apparentemente piccolo e poco rilevante, contribuisce comunque ad aprire o a chiudere una strada, a confermare, rafforzandolo, o a negare, indebolendolo, quanto osservato da altri, a porre le basi per osservazioni e scoperte successive.
Sempre, anche se con un peso maggiore o minore a seconda delle circostanze, quello che un ricercatore pubblica o riferisce ad un convegno contribuisce al progresso della conoscenza.
E il progresso non riguarda mai una sola persona ma l’intera umanità.
Per questo le doti prioritarie di un ricercatore non sono la cultura, l’intuizione, l’innovatività e il rigore, ovviamente pure importanti, ma piuttosto l’onestà, la lealtà e la sincerità.
Il ricercatore deve essere onesto nel compiere le sue ricerche, leale nei confronti dei colleghi con cui interagisce più o meno direttamente, sincero nel comunicare alla sua comunità quello che ha osservato. Ricordando che la partita che sta giocando non riguarda solo lui e i suoi pari ma l’intero genere umano.
Il ricercatore che falsifica i propri dati o che li nasconde o li enfatizza impropriamente per meri interessi personali non solo viola il codice etico della comunità scientifica ma altera il corretto fluire della conoscenza. Quel ricercatore ostacola il progresso e quindi danneggia l’intera l’umanità, soprattutto in un’epoca di globalizzazione come l’attuale.
Il medico stolto con una singola azione può fare danni ad una persona, difficilmente a più di una, mentre il ricercatore menzognero con un singolo atto può causare danni ad una moltitudine di persone.
Prof. Enzo Bonora Direttore UOC Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del Metabolismo |