Differenze tra handicap e invalidità
D:
Gent.mo Avv. Pantanella, leggo con attenzione le Sue risposte ai vari quesiti.
Vorrei tornare sul punto relativo alle differenze tra handicap e invalidità.Ho notato che nel corso del 2017 ha ribadito che: “diversi sono i criteri di valutazione dei due accertamenti (invalidità e handicap) e non sempre possono essere tra loro collegati (si può ottenere lo stato di handicap grave anche in assenza di riconoscimento di un’invalidità civile, ed anche quando la malattia o la menomazione non abbia dato luogo a un 100% di invalidità è possibile il riconoscimento di una situazione di handicap con gravità“.Negli ultimi tempi ho trovato in alcuni siti questa affermazione: “I diabetici a cui viene riconosciuta una invalidità superiore al 41% possono usufruire delle agevolazioni della Legge 104/92“.A questo punto chiedo se vie è stato un cambiamento in merito.
Grazie.
MB
R:
Gentile MB
Nulla è cambiato rispetto alle due diverse tipologie di accertamento: l’invalidità è espressa in percentuale e l’handicap no.
Ciò che ha trovato sul web riguarda la percentuale tabellata di invalidità (utile ad essere considerati invalidi civili) se si è diabetici; di norma per la dichiarazione di invalidità occorre infatti una percentuale superiore al 33% e per un diabetico occorre almeno il 41%.
La connotazione di handicap prescinde invece dalla percentuale di invalidità.
In genere si tende a mettere in stretta relazione invalidità (minima da diabete, come detto del 41%) con le agevolazioni da legge 104/1992, ma in realtà per usufruire di parte considerevole di queste, occorre la presenza di un altro (e diverso criterio), quale ad esempio la connotazione di gravità, art. 3 comma 3 Legge 104/1992
Nella prassi, poichè la percentuale minima per un diabetico è del 41%, si tende ad equiparare questo valore, quale minimo indispensabile per avere (anche) il riconoscimento dei benefici legati alla legge 104/1992.
Ma non sempre è così, in quanto si può anche essere dichiarati invalidi con una percentuale uguale o superiore al 41%, ma se la patologia non impedisce l’integrazione nella vita sociale e/o lavorativa, non si concretizza quello svantaggio, anche con connotazione di gravità, utile per poter essere dichiarato persona con handicap.
Cordialità
avv. Umberto Pantanella