Metabolismo e attività fisica: un rapporto complesso
Il corpo, quando è a riposo, utilizza per produrre energia i cosiddetti “substrati ossidabili”, come glucosio e glicogeno. In caso di attività fisica, invece, utilizza i depositi di acidi grassi contenuti nelle cellule adipose, ed è per questo che lo sforzo favorisce la perdita di tessuto adiposo. Non solo: chi è sovrappeso o addirittura obeso e non pratica un’attività fisica regolare, va incontro a un calo del metabolismo basale e quindi a una perdita di massa magra, che viene sostituita da massa grassa, peggiorando la situazione. L’esercizio fisico, oltre a ridurre progressivamente il metabolismo a riposo, influenza anche la produzione di calore indotta dagli alimenti. Questo fenomeno, estremamente interessante sotto il profilo scientifico, è mediato da una serie di segnali ormonali specifici. In particolare l’attività fisica regolare agisce direttamente sulla corticotropina (CRF), che induce una riduzione delle calorie introdotte e un aumento del consumo di energia, al contrario del neuropeptide Y, che ha un’attività diametralmente opposta. Con l’esercizio fisico, quindi, si favorisce la sintesi di CRF e si consumano più calorie. La conferma pratica di queste osservazioni viene dalle Clinical Guidelines on The Identification, Evaluation and Treatment of Overweight and Obesity in Adults dei National Institutes of Health (NIH) di Bethesda, Maryland (USA), che si possono così riassumere:
Tutti questi effetti sono indipendenti dal calo di peso.
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17 maggio 2009
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