Trapianto rene-pancreas cura salvavita: ma la speranza è riposta nelle staminali
Il trapianto combinato pancreas-rene è in grado di prolungare la sopravvivenza dei pazienti con diabete di tipo I in dialisi o con insufficienza renale cronica. Dal 1980 al dicembre 2004 sono stati schedati 23 mila trapianti di pancreas: di questi 17 mila negli Usa e 6 mila nel resto del mondo, 500 dei quali in Italia. Sono invece circa 800 (oltre 60 in Italia) i trapianti di isole di Langerhans censiti dall’Iitr. Questa procedura, ancora oggi, è considerata sperimentale perché presenta non pochi problemi, come la difficoltà di reperire un numero sufficiente di isole (occorrono più pancreas per un solo paziente e inoltre i donatori non possono avere più di 45-50 anni), la necessità di dover sottoporre il diabetico ad una terapia immunosopressiva molto disagevole e, non ultimo, la limitata capacità di sopravvivenza delle isole trapiantate. Gli interventi prescritti rappresentano dei fondamentali strumenti terapeutici, riescono a normalizzare i valori di glucosio nel sangue e, quindi, ad eliminare le complicanze acute del diabete, ma non liberano dalla malattia. Le sole speranze di guarigione possono venire dall’impiego delle cellule staminali e dalla terapia genica.
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di Giuseppe Memoli, diabetologo 8 ottobre 2006 |