Abbreviare tempi diagnosi diabete

Non temporeggiatori, ma interventisti. È la strategia di guerra lanciata dagli specialisti italiani, allarmati per i dati che fotografano l’andamento della patologia.

Molti pazienti «arrivano troppo tardi a una diagnosi di diabete e alla conseguente terapia, certo per motivi culturali e non di cattiva assistenza». Il ritardo può superare i 7 anni.
I numeri segnalati negli Annali di Amd (Associazione medici diabetologi) parlano chiaro: in un anno il 17% delle visite effettuate negli oltre 650 centri diabetologici italiani sono catalogate come ‘primi accessi’ e i pazienti che si presentano per la prima volta hanno la malattia già in atto, in media, da oltre 7 anni.

I diabetologi vogliono invertire la tendenza a sottovalutare le spie della malattia e, con questo obiettivo, lanciano il progetto pluriennale (2010-2013) SUBITO!, affinché i valori della glicemia vengano riportati alla normalità e mantenuti sotto controllo fin dall’esordio della malattia, con l’obiettivo di ridurre il peso delle complicanze cardiovascolari nei successivi 5 anni.

L’obiettivo verrà raggiunto agendo sulla formazione degli specialisti, dei medici di medicina generale e di tutti i professionisti del diabete, e promuovendo la comunicazione e l’educazione all’interventismo con il coinvolgimento di pazienti, associazioni di volontariato, istituzioni. Infine la ricerca scientifica italiana dovrà lavorare per fornire ulteriori dati sull’efficacia di questa strategia.

 

 

da Novo Diabete