Accettare fa vivere meglio me e soprattutto lei .
Prima che a Linda venisse diagnosticato il diabete, quando le persone mi dicevano che non mi assomigliava affatto, io rispondevo “meglio “… sempre avendo in testa quella cosa lì, il diabete … ed invece, ad un certo punto, eccolo qua!!!
7 agosto 2015, glicemia a 370.
Oramai è passato più di un anno da quel giorno, e Linda è entrata nel nostro mondo. Ha imparato tanto, con impegno e la testardaggine che la contraddistingue, affronta a testa alta la sua nuova vita.
Micro e sensore in bella vista, senza vergogna, senza complessi, spiega a chi chiede la nostra malattia, e, francamente credo che sia un ambasciator di cui possiamo andare tutti fieri.
Per me, naturalmente è stato un anno durissimo: il dolore, i sensi di colpa, la gestione del mio diabete, nonostante a volte abbia avuto voglia di mollare tutto … guarda che cosa ti ho fatto, pensavo, meritavi una madre migliore di me, una madre sana!!!
Ma poi arrivava lei, mi abbracciava, mi diceva “mamma ti voglio bene!” e per me era ossigeno, ricominciavo a respirare, a vivere per quello sguardo dolce e pieno d’amore … ora ho capito che semplicemente è andata così, che accettare fa vivere meglio me e soprattutto lei.
Se per tanti anni della Cura non è che me ne sia fregato poi tanto, ora l’aspetto con ansia, per lei e per tutti i bambini e ragazzi che meritano nient’altro che una via normale, senza buchi, controlli, regole e paure.
di Michela Berrettoni