Addome grasso: aumenta rischio diabete e infarto
Grasso viscerale, diabete e infarto: un’associazione nota ma di cui solo adesso, grazie ad una ricerca, si conosce la causa. “Il filone dei nostri studi su nutrizione e longevita’ che conduciamo insieme ai colleghi americani ha dimostrato per la prima volta che c’e’ una relazione causa effetto tra grasso viscerale ed infiammazione sistemica e che, nello specifico, e’ l’interleuchina 6 prodotta ad elevate concentrazioni, in presenza di grasso viscerale, ad aumentare il rischio di sviluppare diabete mellito di tipo 2 ed infarto del miocardio. Questo avviene perche’ nelle persone con obesita’ viscerale, quelle in cui predomina il grasso che si forma all’interno della pancia e non nelle cosce o nei glutei, – spiega Enrico Garaci, presidente dell’istituto Superiore di Sanita’ (Iss) annunciando l’ultima pubblicazione del Dipartimento Sanita’ Alimentare e Animale: “le cellule adipose, che immagazzinano le calorie in eccesso sotto forma di grasso, stimolano una condizione di infiammazione sistemica, attraverso la secrezione ad alte concentrazioni di questa importante molecola infiammatoria, l’interleuchina 6 (IL-6), che induce la produzione nel fegato di un altro importante marker d’infiammazione, la proteina C-reattiva”. La scoperta, pubblicata su “Diabetes”, la principale rivista in campo metabolico e diabetologico, e’ opera dei ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis, coordinati da Luigi Fontana, ricercatore anche presso il Dipartimento di Sanita’ Alimentare e Animale dell’Istituto Superiore di Sanita’. “Il grasso nell’addome – spiega Fontana – si distribuisce in due comparti: grasso addominale sottocutaneo e grasso addominale viscerale (mesenterico ed omentale). Bensi’ fosse noto da molti anni che esisteva un’associazione tra accumulo di grasso a livello addominale e il rischio di sviluppare diabete mellito e infarto del miocardio, mai nessuno aveva dimostrato una relazione causa-effetto. A questo punto non potendo rimuovere chirurgicamente il grasso viscerale (pena il rischio di infarto intestinale), per il risolvere il quesito scientifico, abbiamo deciso di misurare la concentrazione di alcune molecole prodotte dagli adipociti nel sangue venoso portale e in quello arterioso periferico”.
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(AGI) 14 febbraio 2007
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