Adolescenti sempre più fermi e pigri “Dieci ore seduti fra scuola, tv e web”
Si muovono sempre di meno. Stanno ore seduti a scuola e anche a casa davanti alla tv o al computer. Sono pigri, anzi pigrissimi. Buttati sul divano a seguire la puntata di una fiction, magari mangiando uno snack, o seduti per chattare o mandare messaggi su Facebook al pc. Una generazione seduta, con oltre il 60% degli adolescenti che trascorre tra le 10 e le 11 ore quotidiane tra la sedia in classe e la poltrona di casa. Persino la televisione, dopo anni di calo, sta tornando tra le abitudini dei ragazzi e quando si spegne la tv, si accende il computer, soprattutto di notte. Questa fotografia della generazione dei ragazzi ‘pigri’ emerge dall’edizione 2011-2012 dell’indagine “Abitudini e stili di vita degli adolescenti”, realizzata dalla Società italiana di pediatria (Sip), che ha coinvolto un campione nazionale rappresentativo di 2081 studenti.
Più ore davanti alla tv. Per la prima volta, da tre anni a questa parte, sono di nuovo aumentati coloro che la guardano per più di tre ore al giorno (17,3%). Ma fiction e partite di calcio non si sostituiscono, ma si aggiungono, al pc e al web che continuano ad essere interessi in crescita.
“La sedentarietà è un determinante importante dell’obesità, quindi della sindrome metabolica come fattore predisponente delle principali malattie cardiovascolari, degenerative e tumorali dell’adulto e dell’anziano – spiega Alberto Ugazio, presidente della Sip – . Inoltre non bastano le due ore a settimane di sport per recuperare quelle passate seduti. Ulteriore conferma degli stili di vita errati è il fatto che il mezzo utilizzato più spesso per andare a scuola è l’auto, nel 43,1% dei casi”.
“E’ una tendenza preoccupante in una età in cui il movimento è importante sia per il benessere fisico che psichico – spiega Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma –
L’eccesso di sedentarietà influisce negativamente sull’umore, perché l’assenza di movimento riduce l’ossigenazione del cervello, rallenta la produzione di endorfine e di dopamina, sostanze chimiche prodotte dal nostro organismo che sono associate alle sensazioni di benessere e al senso del piacere”.
Schiavi di Facebook e smartphone. Facebook e gli smartphone sono ormai fenomeni di massa. Sono otto su dieci i tredicenni che hanno il profilo su Facebook (il 79,8%, con un altro 6,5% che vorrebbe averlo a breve), mentre appena un anno fa erano il 10% in meno. E il 65% possiede un cellulare che permette di navigare on line. In città i comportamenti a rischio sono maggiori A collegarsi alla rete per più di 3 ore al giorno è il 17% (media nazionale) dei ragazzi, ma la percentuale sale al 25,4% nelle grandi città. Ad avere il profilo sul Facebook è l’80% (50% nel 2009 , 61% nel 2010) che diventa 85% nelle grandi città si supera l’85%. E nell’ambito della navigazione in rete, i comportamenti potenzialmente pericolosi sono praticati maggiormente proprio dagli adolescenti che vivono nelle aree metropolitane.
Offese e molestie, esplode il cyberbullismo. Se le giornate si passano sempre di più al computer, anche i comportamenti degli adolescenti si trasferiscono on line. Cala infatti il bullismo classico, ma preoccupa il ‘cyberbullismo’. A dichiarare, infatti, di aver assistito ad atti di bullismo è il 54% del campione. Un dato minore rispetto al 61,5% registrato lo scorso anno e rispetto al 75% del 2008. Quasi dimezzate dallo scorso anno sia la percentuale di chi pensa che un ragazzo o una ragazza prepotenti siano in gamba (dal 4,5 al 2,4%), sia quella di chi considera una spia chi riferisce gli episodi subiti (dal 10,5 al 5,1%). Accanto a questi dati complessivamente confortanti c’è però una realtà ‘sommersa’ costituita appunto dal cyberbullismo, ovvero persecuzioni, offese e molestie perpetrati in rete, soprattutto attraverso i social network. Lo registra già il 43% degli adolescenti, percentuale che sale al 62% tra i grandi utilizzatori del web.
Pericoli di internet. “In rete c’è un mondo parallelo in cui si ripropongono dinamiche relazionali in parte simili a quelle che si verificano nel mondo esterno – dice Oliverio Ferraris – . In più è possibile nascondersi dietro l’anonimato. Un altro aspetto è quello delle alleanze che si possono formare rapidamente tra gli internauti sulla base di ‘voci’ fatte girare ad hoc per perseguitare qualcuno. Poi ci sono le immagini messe in rete senza il consenso dei soggetti che vi sono rappresentati. E’ importante che i ragazzi conoscano i pericoli in cui possono incorrere e imparino a gestire con cautela le iniziative che prendono”.
Il sondaggio. Una vita ‘poco sana’ quella emersa dai dati dello studio che è confermata dai risultati del sondaggio del progetto Zheng Un amico, un servizio gratuito di aiuto e ascolto psicologico per adolescenti su Facebook. Dalle risposte emergono ragazzi vittime di droghe e bullismo. Uno su 5 ammette infatti aver fatto uso di droghe, uno su tre di fumare e uno su cinque di coloro che hanno superato i 15 anni di bere alcolici fuori pasto. Sono vittime del bullismo soprattutto i maschi, nel 30% di casi, mentre le femmine nel 20%. Il dato cambia se si parla invece di cyberbullismo: ne è vittima il 25% delle ragazze e il 15% dei ragazzi. Infine il 45% del campione ha avuto rapporti sessuali completi, nel 27% dei casi prima dei 14 anni.