Agostino Consoli è il nuovo presidente della Società italiana di diabetologia. Parole d’ordine: modernizzazione e sinergia

Il professor Agostino Consoli, ordinario di Endocrinologia, Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento, Università ‘G. d’Annunzio’ di Chieti e responsabile della Uoc Territoriale di Endocrinologia e Malattie Metaboliche della Ausl di Pescara prenderà le redini della società scientifica, diventando il presidente della Sid per il biennio 2020-2022. La nuova presidenza diventerà operativa al termine del Congresso nazionale 2020 della Società Italiana di Diabetologia (Sid) che si è inaugurato oggi in formato virtuale.

Ma vediamo quali sono in sintesi, le linee programmatiche della nuova presidenza.

Contribuire all’ulteriore crescita culturale e scientifica della diabetologia italiana. Lanciare una ‘Quest for excellence’. “La diabetologia italiana ha un livello culturale eccellente – afferma Consoli – che bisogna tuttavia costantemente e ulteriormente far crescere. Il diabetologo italiano deve continuare ad essere un medico a tutto tondo, deve trattare la persona con diabete e non solo la sua glicemia, deve rappresentare un punto di riferimento obbligato anche per gli altri specialisti che si occupano delle persone con diabete, con i quali dovrà istituire sempre più ampie collaborazioni”.

Favorire il processo di modernizzazione della diabetologia, ottimizzando lo sfruttamento delle tecnologie e favorendo la razionalizzazione dei percorsi e delle risorse. Secondo il presidente Consoli “il diabetologo deve essere in grado di sfruttare quotidianamente e in modo adeguato tutte le tecnologie informatiche, bio-ingegneristiche e farmacologiche a disposizione. Questo favorirà la razionalizzazione delle risorse. Il tempo del diabetologo sarà utilizzato al meglio se, a viaggiare, saranno più i dati che le persone. Per questo però dovrà sempre di più e meglio interagire in rete non solo con il paziente, ma anche con la medicina generale e gli altri specialisti, in maniera da fare da hub anche informatico per la persona con diabete. Sarà inoltre fondamentale potenziare sempre più quei processi di conservazione dei dati che consentano poi di analizzarli e valorizzarli al meglio, sulla scia di quello chela Sid sta facendo con il database Darwin e con il progetto ARNO”.

È necessaria una sempre più ampia collaborazione con tutti gli stakeholder, diretti ed indiretti, che ruotano intorno al problema Diabete. “In primis con l’Associazione Medici Diabetologi, società scientifica non più cugina, ma sorella, anzi, sorella siamese (dove va l’una, non può non andare l’altra) – ribadisce Consoli – e con la Società Italiana di Endocrinologia. Ma anche in strettissima collaborazione con Diabete Italia, con Fande con le altre associazioni rappresentanti le persone con diabete ed il volontariato. Assoluta sinergia di intenti con la medicina generale, con la quale è necessario fare rete; puntiamo inoltre alla creazione di percorsi condivisi, sia clinici che formativi, con i colleghi di altre specialità (soprattutto cardiologi, nefrologi e gastroenterologi). Nella straordinaria scia della passata presidenza del professor Francesco Purrello, continueremo con un denso programma di formazione ed aggiornamento, cercando anche di concepire ed applicare forme di comunicazione e di trasmissione della conoscenza che siano ancor più efficaci ed efficienti e che vadano anche al di là di webinar e corsi Ecm”.

Dare un ulteriore impulso alla ricerca. “E’ quanto cercheremo di fare – annuncia il neo-presidente – attraverso progetti quali il Golden Age e il database Darwin. Il Progetto Golden Age, presentato dalla SID, si è aggiudicato un importante finanziamento di 1,4 milioni di euro, essendo risultato uno dei soli quattro vincitori (su oltre un centinaio di application) del bando Aifa per la ricerca indipendente ottenendo un contributo finanziario di 1,4 milioni di euro. Il progetto, che avrà una durata triennale, prevede un confronto intraclasse tra farmaci SGLT2 inibitori, in termini di efficacia e sicurezza negli anziani.

“Lo studio – ha sottolineato Consoli – parte adesso, avrà una durata triennale e coinvolgerà circa 30 centri di diabetologia italiani. Abbiamo inoltre previsto un aggiornamento e potenziamento del database DARWIN, partito due anni fa, che ha raccolto nel tempo una serie di dati clinici e farmacologici di pazienti diabetici, trattati presso decine di centri italiani”.

“Questo database rappresenta una preziosa fonte di informazioni real world anche sul trattamento farmacologico e l’analisi dei dati in esso contenuti ha già prodotto una serie di pubblicazioni – conclude Consoli – abbiamo ovviamente intenzione di andare avanti su questa strada e sviluppare ulteriori realworld analyses, anche in collaborazione con partner istituzionali o privati”.

 

Uff.st.SID@gmail.com

Maria Rita Montebelli 

Andrea Sermonti