Al “Mater Domini” la rivoluzione per i malati di diabete
Anche in Calabria, da oggi, i pazienti affetti da diabete potranno sottoporsi all’impianto di un sensore sottocutaneo per il monitoraggio continuo dei livelli di glucosio nel sangue.
A introdurre la metodica nella nostra regione, l’equipe guidata dal professore Agostino Gnasso, direttore dell’Uoc Malattie del Metabolismo del Policlinico universitario “Mater Domini” di Catanzaro. A eseguire la procedura sui primi due pazienti, la professoressa Concetta Irace: «Si tratta – ha spiegato – di praticare una piccola incisione di circa 5 millimetri di larghezza e 4 di profondità, dopo aver iniettato una piccola dose di anestetico in loco. Successivamente, grazie all’ausilio di uno strumento, si crea una “tasca” sotto la cute della parte superiore del braccio del paziente dove poi viene inserito il sensore. Il tutto termina in meno di cinque minuti e alla fine non c’è bisogno neanche di un punto di sutura, basta chiudere la ferita con delle strip che già dopo 48 ore possono essere rimosse».
Entusiasta anche Caterina De Filippo, direttrice sanitaria dell’azienda ospedaliera universitaria diretta da Antonio Belcastro: «Oggi scriviamo un’altra pagina di buona sanità in Calabria e lo facciamo rispondendo a un’esigenza tanto concreta quanto diffusa sul territorio della nostra regione. I numeri ci dicono che il diabete in Calabria è un problema fin troppo diffuso, dare ai pazienti diabetici calabresi la possibilità di sottoporsi a un impianto del genere, non solo servirà a migliorare sensibilmente la qualità della vita dei pazienti stessi, ma garantirà un grande risparmio economico per il servizio sanitario regionale e per i pazienti. Senza dimenticare che per ogni paziente che non avrà necessità di essere visitato in loco perché l’impianto ne permetterà il monitoraggio a distanza, ci sarà possibilità per altri pazienti di essere visitati in ambulatorio, accorciando le liste d’attesa e ottimizzando le prestazioni fornite».Sviluppato da Roche Diabetes Care in collaborazione con Senseonics Holding, Eversense è il primo sensore per il monitoraggio continuo della glicemia impiantabile, progettato per la misurazione dei valori di glucosio fino a 90 giorni senza necessità di sostituzione del sensore ogni settimana.
Il sistema di monitoraggio continuo del glucosio Eversense misura h24 i livelli di glucosio. I dati sul glucosio acquisiti dal sistema vengono automaticamente inviati al dispositivo mobile. Il sistema Eversense invia allarmi, avvisi e notifiche relativi ai valori del glucosio visibili in qualsiasi momento sull’app. Gli algoritmi predittivi avvertono il paziente di probabili episodi di ipo o iperglicemia. Il paziente può condividere questi dati con il proprio diabetologo in ogni momento attraverso il portale dedicato.
I dati e l’andamento glicemico sono poi visibili sull’app di Eversense. Il trasmettitore attraverso suoni e/o vibrazioni avvisa l’utilizzatore quando i livelli di glucosio raggiungono valori troppo elevati o troppo bassi.
Questo è un aspetto fondamentale soprattutto per coloro che soffrono di ipoglicemia inavvertita. Poiché essere avvisati in caso si determini il rischio di ipoglicemia contribuisce a evitare complicanze acute gravi e aiuta i familiari ad acquisire uno stato di maggiore serenità nella gestione quotidiana della malattia.
Oltre ai dati nell’immediato e a quelli pregressi, il sistema, grazie agli algoritmi predittivi installati, è in grado di prevedere se e quando i livelli di glucosio nel sangue potrebbero comportare dei rischi per la salute del paziente, permettendo così a questi di attivarsi preventivamente al fine di evitare le conseguenze di iper o ipoglicemia.
A conferma del fatto che sia quasi una svolta epocale nel monitoraggio dei livelli glicemici, le testimonianze di Maura Martina e Mario Migliarese, i pazienti che si sono sottoposti al piccolo intervento: «Con il sensore ho tutto sotto controllo – ha detto la paziente 18enne -. Ora non ci sono più scuse per non misurare la glicemia: basta aprire una app e il dato è già lì. Questo significa che sia io che i miei familiari saremo più tranquilli nella gestione della malattia».
«È bello sapere di essere più liberi nella gestione della malattia. È importante poi avere la possibilità di condividere i dati con familiari e medici senza però dover essere limitato e vincolato da alcuni strumenti o da misurazioni quotidiane comunque fastidiose», ha spiegato Migliarese.
di Alessandro Tarantino
tratto da Corriere della Calabria