Alitalia negato imbarco a diabetica per “mancanza di idoneità al volo”: “potrebbe mettere a rischio il volo e costringere ad un atterraggio medico di emergenza”.

Questo quanto ci è accaduto presso l’aeroporto di Fiumicino il 2 luglio 2014 (volo AZ540).

Avevamo comprato un biglietto aereo per San Pietroburgo 5 mesi prima e quindi programmato la partenza con anticipo. Come sempre ci siamo attenuti alle regole sulla sicurezza e ci eravamo premuniti di un certificato medico per il trasporto dei medicinali (insulina e glucagone) per mia moglie, come previsto dalla normativa vigente. La mattina del 2 luglio ci siamo recati presso l’aeroporto di Fiumicino (Roma) e qui nonostante avessimo la certificazione per i medicinali e nonostante avessimo passato gli scrupolosi controlli di sicurezza prima dell’accesso ai gate, abbiamo visto negato il nostro imbarco a causa del rifiuto da parte del comandante dell’aereo in quanto sul certificato che avevamo non era “anche” scritto che mia moglie era “idonea al volo”. A nulla è valso tentare di spiegare che non esiste un certificato di idoneità al volo per i passeggeri diabetici. Le nostre valige sono state scaricate dall’aero e siamo stati rimandati a casa con la raccomandazione di procurarci appunto un certificato medico in cui fosse scritto che mia moglie diabetica era appunto “idonea al volo” ed al contempo ci furono fornite le carte d’imbarco per il giorno seguente. All’indomani rieseguita la stessa trafila del giorno precedente siamo stati imbarcati senza storie nè certificati.

Al ritorno ho presentato reclamo all’Alitalia e dopo tre mesi (il 22 ottobre) la risposta è stata ” ... non è stato possibile accettare a bordo del volo AZ 540 la Signora Bianconi in quanto la documentazione in Suo possesso non idonea e conforma alla procedura richiesta dalla Compagnia.”

Quindi la colpa era nostra che non avevamo seguito i regolamenti della compagnia. Incredibile. A quel punto il 24 ottobre ho riscritto ad Alitalia chiedendo quali fossero i regolamenti da seguire ma ad oggi a distanza di un mese e mezzo non abbiamo avuto risposta.

Noi vorremmo che questo atto discriminatorio non passasse in silenzio  è inammissibile far passare un diabetico come un pericolo sanitario. Mia moglie ha maturato a questo punto una sorta di ossessione di vedersi rifiutata all’imbarco. Ed inoltre se avessimo avuto una coincidenza in un’altro aeroporto, o un appuntamento di lavoro certo al danno morale e al “piccolo” danno materiale, si poteva aggiungere un notevole danno materiale.

In assenza di risposte da Alitalia noi pensiamo di intraprendere un’azione legale ma sopratutto vorremmo che Alitalia fosse chiara nei suoi regolamenti e per questo vi invitiamo a richiedere pubblicamente chiarimenti sulla norme regolamentari per l’imbarco di diabetici e/o medicinali ad Alitalia, affinchè non si stabilisca un precedente, affinchè nessun diabetico/a possa essere lasciato/a a terra senza un’oggettivo motivo.

Per informazioni, chiarimenti o delucidazioni rimango a vostra disposizione.

 

Saluti

Stefano Valentini