Alla gentile attenzione di Adriano Panzironi (seconda puntata)

Innsbruck, 22 gennaio

Alla gentile attenzione di Adriano Panzironi (seconda puntata)

Mi ritrovo mio malgrado a scriverLe nuovamente nel giro di pochi giorni dalla mia precedente lettera
Sono rimasto molto colpito dall’annuncio di “Cinque mesi per rinascere”. Riporto testualmente dalla sua trasmissione: “….Cinque mesi per rinascere è un reality che coinvolge 10 persone per 23 settimane che saranno tenute in una struttura protetta e dovranno seguire l’alimentazione life 120 l’integrazione e l’attività fisica per 23 settimane e riusciremo a dimostrare durante questo reality con una serie di SPERIMENTAZIONI SCIENTIFICHE e esami come queste persone potranno risolvere le loro patologie migliorando lo stato metabolico….”
Colpito… ! Non dal reality Le confesso. Si è vero che 23 settimane in un ambiente protetto (NB: protetto da cosa?) seguendo l’alimentazione Life120 e l’integrazione con curcuma, chiodi di garofano, cannella, origano, zenzero e pepe nero può essere difficile, ma ci sono ci sono già esempi di reality estremi più affascinanti.

Mi colpisce un altro punto: sperimentazioni scientifiche. Mi colpisce perché avendone iniziate e essendo coinvolto in più di una, ne conosco molto bene il valore e la difficoltà oltre che la loro regolamentazione. Ma capisco subito che è uno scherzo… e penso tra me e me, ma che burlone questo Panzironi che mi aveva quasi fatto credere che voleva fare una sperimentazione scientifica e invece semplicemente ha trovato un’altra bella trovata pubblicitaria per i suoi prodotti.

Poi però continuo ad ascoltare e capisco che Lei è veramente convinto di star facendo una sperimentazione scientifica o come lo definisce un “esperimento scientifico a cielo aperto”. Ora capisco che essendo stato impegnato a cercare di capire il diabete di tipo 1 abbia trascurato lo studio della sperimentazione scientifica nell’uomo ma dobbiamo cercare di capire i fondamentali. Iniziamo a specificare che la sperimentazione scientifica a cielo aperto non esiste. Così come non esiste la sperimentazione scientifica “cinque mesi per rinascere”, perché per tutti gli studi interventistici esiste un database mondiale che chiunque può consultare in cui gli studi vengono registrati e il Suo non risulta. Ma al di là delle cose sostanziali che includono tra l’altro che esista un protocollo, una approvazione da un comitato etico, un responsabile scientifico, un sistema di tracciabilità dei dati, un obiettivo primario, criteri di inclusione ed esclusione, etc… il problema è che in questo studio “a cielo aperto” non si capisce cosa si compara a cosa. Le faccio un esempio: se voglio dimostrare che capsule contenenti curcuma, chiodi di garofano, cannella, origano, zenzero e pepe nero hanno dei benefici sulla salute o proprietà terapeutiche devo decidere quale parametro mi misura questo beneficio. Quindi devo preparare capsule vuote di controllo dette placebo e capsule con le spezie dentro, poi dividere la popolazione di studio in due gruppi su base casuale e senza dire ne al paziente ne al medico se la capsula è il placebo o quella attiva la somministro. Misuro il parametro di beneficio prima e dopo il trattamento. A quel punto avendo tutti i dati in modo che non siano più manipolabili si apre il codice che dice chi ha preso il principio attivo e chi ha preso il placebo. Si chiama studio randomizzato in doppio cieco controllato verso placebo. Lo stesso principio vale anche per interventi sulla dieta e sulla attività fisica fatti gli adeguati adattamenti. Diciamo per esempio si prendono due gruppi uno trattato con una dieta bilanciata ed una attività fisica secondo gli standard considerati ideali al momento attuale, e l’altro con la dieta e attività fisica Life120/Panzironi. credevo fosse banale ma evidentemente non è così

Allora mi trovo per l’ennesima volta a darle due consigli, così amichevoli, prima che qualcuno la prenda sul serio e finisca per farsi del male.

Il primo è banale. Se non si sanno le cose perché non le si studiano o non le si capiscono, le si possono almeno copiare. A questo proposito le segnalo questo link di una sperimentazione scientifica sulla dieta mediterranea, quella che rappresenta il suo “nemico” simbolico. Non stia a guardare che ha dimostrato di prevenire le malattie cardiovascolari, potrebbe non piacerLe questo, ma almeno si faccia una idea sulla metodologia http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1200303

Il secondo è più paternalistico. Stia attento a definire sperimentazione scientifica quello che fa. Perché come le ho detto la sperimentazione scientifica ha delle regole e delle leggi che la regolano. Il mancato rispetto di queste regole ha rilevanza legale ed deontologica che potrebbe creare qualche problema sia a Lei che ai colleghi medici che con tanta simpatia la seguono nella sua sperimentazione a cielo aperto. Sarei veramente dispiaciuto di leggere nel prossimo futuro sue notizie all’interno delle pagine di cronaca giudiziaria dei giornali.

 

Cordialmente
Lorenzo Piemonti