Antipertensivo previene il diabete
risultati di Navigator, studio di riferimento che ha coinvolto oltre 9000 pazienti, ha dimostrato che l’antipertensivo valsartan ha ritardato l’insorgenza di nuovi casi di diabete di tipo 2, in pazienti affetti da patologie cardiovascolari o con fattori di rischio e ridotta tolleranza al glucosio, una comune condizione pre-diabetica. I principali dati del NAVIGATOR (Nateglinide and Valsartan in Impaired Glucose Tolerance Outcomes Research), iniziato nel 2001, sono stati presentati ieri all’American College of Cardiology di Atlanta e pubblicati sul New England Journal Of Medicine. Lo Studio ha valutato se l’antipertensivo valsartan o l’antidiabetico orale nateglinide (che in Italia non e’ in commercio) fossero in grado di ridurre l’insorgenza di nuovi casi di diabete o di ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari, in pazienti con ridotta tolleranza al glucosio e affetti da patologia cardiovascolare o altri fattori di rischio. “L’obesita’ e l’ipertensione sono problemi di salute globali e molti di questi pazienti presentano problemi di ridotta tolleranza al glucosio. Da numerosi studi sappiamo che questi pazienti con ridotta tolleranza al glucosio presentano un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2 e patologie cardiovascolari” ha dichiarato Robert Califf, Ricerca Clinica alla Scuola di Medicina della Duke University e Direttore dell’Istituto di Medicina Translazionale. NAVIGATOR e’ il primo studio internazionale ad avere evidenziato che valsartan e’ l’unico antipertensivo, che ha dimostrato di prevenire significativamente l’insorgenza di nuovi casi di diabete in pazienti con ridotta tolleranza al glucosio. Infatti i pazienti in Studio, con ridotta tolleranza al glucosio e patologie cardiovascolari o altri fattori di rischio che hanno assunto valsartan per almeno 5 anni in aggiunta al loro usuale trattamento terapeutico e ad uno specifico programma di correzione dello stile di vita e delle abitudini alimentari, hanno ottenuto una significativa riduzione del 14% del rischio di sviluppare nuovi casi di diabete, rispetto ai pazienti del gruppo che non ha assunto valsartan. Valsartan e’ attualmente indicato per il trattamento di ipertensione, scompenso cardiaco e riduzione della mortalita’ cardiovascolare in pazienti che hanno subi’to un infarto. “Lo Studio NAVIGATOR dimostra che valsartan, se aggiunto ad un programma di modifica nello stile di vita, puo’ rallentare la progressione del diabete nelle persone con alto rischio cardiovascolare e che hanno una ridotta tolleranza al glucosio” ha dichiarato il Dott. Rury Holman, Professore di Medicina diabetica al Centro Oxford per il Diabete Endocrinologia e Metabolismo, Universita’ di Oxford. –
AGI