Approvata risoluzione ONU
E’ stata relegata nell’ombra per anni, un destino che accomuna tutte le patologie croniche non infettive. Oggi la malattia del diabete approda sulle scrivanie dell’Onu, che per la prima volta la inserisce fra le priorità mondiali e ne fa l’argomento di una risoluzione da indirizzare agli Stati membri. La recente approvazione del documento è stata annunciata oggi a Milano dall’International Diabetes Federation nel corso della presentazione del ‘libro bianco sul buon compenso del diabete’. Sarà un atto non vincolante, ma di indirizzo, per la gestione ottimale di una patologia che in Italia già colpisce 3 milioni di persone. L’epidemia è destinata ad allargarsi, arrivando a interessare, secondo le previsioni di crescita, fino a 5 milioni di italiani entro il 2025. Il quadro futuro delineato dalle stime dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) che suggeriscono un’allarmante diffusione dell’epidemia – il bilancio di 180 milioni di persone oggi affette da diabete nel mondo è infatti destinato a raddoppiare in 20 anni – ha reso necessaria una presa di posizione da parte dell’organismo internazionale, che ha accelerato i tempi di approvazione della risoluzione. Il testo di fatto riconosce la pandemia di diabete come una grave minaccia per l’umanità. Al pari di un’epidemia infettiva come la tubercolosi, o la malaria. Una minaccia di cui i Governi sono per la prima volta consapevoli. Lo stimolo ad agire lo ha dato l’International Diabetes Federation, che riunisce 207 associazioni dislocate in 156 Stati, con la campagna ‘Unite for diabetes’ che è riuscita nel suo obiettivo: accendere i riflettori sul diabete e sulla gravità della malattia, incoraggiando azioni efficaci per combatterlo. L’atto di indirizzo conferisce alla Giornata mondiale del diabete, il 14 novembre, la qualifica di giornata delle Nazioni Unite, rivolgendo agli Stati membri l’invito di osservarla. Fra le raccomandazioni inserite nella risoluzione quella di sviluppare politiche locali finalizzate alla prevenzione, all’assistenza e alla cura del diabete, una malattia che ogni anno fa circa 4 milioni di vittime nel mondo, collocandosi fra le prime cause di infarto, ictus, cecità, insufficienza renale e amputazione degli arti. Le complicanze associate alla patologia rappresentano un’enorme fonte di spesa per i sistemi sanitari. Si calcola che in Italia un paziente diabetico costi in media dai 5.500 ai 6.500 euro l’anno. Senza considerare l’aspetto umano e sociale della malattia. “L’emergenza, di cui l’Onu si è dovuta interessare, è dettata anche dai fattori economici. L’impatto sui sistemi sanitari – spiega Massimo Massi Benedetti, vice presidente dell’Idf – presto non sarà sostenibile. Già nel ’98 uno studio dell’epoca aveva stimato che il diabete assorbiva oltre il 7% delle risorse sanitarie pubbliche. Una percentuale destinata a crescere con la diffusione dell’epidemia”.
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(Adnkronos Salute) |