Arriva in Italia il sistema integrato di ultima generazione per il diabete di tipo 1
È stato presentato oggi durante l’incontro sul diabete “L’innovazione che crea valore”, tenutosi presso il Medtronic X Value Lab – Campus la Forgiatura di Milano, il primo dispositivo al mondo in grado di erogare insulina basale 24 ore al giorno in maniera automatica e personalizzata1. La tecnologia è stata approvata per il trattamento di persone con diabete di tipo 1 a partire dai sette anni di età2. Realizzata da Medtronic, leader mondiale nella tecnologia medica, è già disponibile in Italia per i clinici e per le persone con diabete.
Questo atteso e rivoluzionario sistema integrato, di ultima generazione, permette di compiere un importante passo avanti verso la totale automazione nella gestione del diabete di tipo 1. Il nuovo sistema, infatti, deduce in modo indipendente quando e quanta insulina infondere nel corpo, consentendo alla persona diabetica di apportare modifiche in caso di necessità e stabilizzare automaticamente i livelli di glucosio.
Il nuovo sistema è costituito da tre elementi. Un sensore che, 24 ore al giorno, misura ogni cinque minuti la concentrazione di glucosio nel tessuto sottocutaneo, un dispositivo indossabile all’interno del quale è attivato un algoritmo di controllo che calcola la dose di insulina da infondere sulla base delle glicemie rilevate dal sensore e una pompa sottocutanea (o microinfusore) che riceve il comando dal dispositivo indossabile e inietta l’ormone in circolo chiudendo così l’anello di regolazione. Il sensore e il dispositivo comunicano via Bluetooth.
Il nuovo sistema, se utilizzato in modalità automatica, richiede un input minimo da parte degli utilizzatori, che devono solo inserire i carboidrati assunti durante il pasto, accettare le raccomandazioni sui boli correttivi e calibrare periodicamente il sensore. Ma la caratteristica più attesa e importante è data dalla capacità di prevedere e proteggere la persona con diabete dalle ipoglicemie e iperglicemie. Grazie ad un avanzato algoritmo si mimano infatti alcune delle funzioni di un pancreas sano
L’incontro odierno è stato aperto da Michele Perrino, Presidente e Amministratore Delegato di Medtronic Italia, che ha affermato “L’innovazione di Medtronic per il diabete risponde alle esigenze delle persone con diabete perché assicura una gestione automatica e accurata della propria condizione con una riduzione delle complicanze. L’innovazione è il nostro valore fondativo e distintivo che rappresenta un investimento positivo in termini di qualità, appropriatezza, efficacia e sicurezza. Il nostro obiettivo è di offrire percorsi e soluzioni integrate che siano sostenibili per il Sistema Sanitario e che mettano al centro le comunità di persone con una o più cronicità, favorendo accesso ed equità. La nostra è una visione integrata che coinvolge tutti i nostri interlocutori, per dare ancora più valore e coerenza all’obiettivo comune di migliorare l’assistenza sanitaria in Italia”.
Le persone con diabete hanno grandi aspettative nei confronti di questo nuovo dispositivo, perché facilita il controllo quotidiano della patologia, regala indipendenza e contribuisce a cambiare radicalmente la qualità della vita: “La capacità di stabilizzare automaticamente i livelli di glucosio contribuisce a migliorare il Time in Range ovvero la percentuale di tempo che le persone con diabete di tipo 1 trascorrono nell’intervallo glicemico ottimale pari a 70-180 mg/dL3,4 – spiega il dottor Riccardo Bonfanti della diabetologia pediatrica del Diabetes Research Institute dell’Ospedale San Raffaele di Milano – Questa tecnologia ha un impatto significativo sulla vita delle persone con diabete sia dal punto di vista della qualità clinica che della qualità della vita. È importante poter offrire questa terapia rivoluzionaria che consente il livello più avanzato di automazione disponibile e fornisce un sollievo dalla gestione del diabete“.
Sono, quindi, stati valutati i benefici di costo-efficacia della terapia tecnologica5, in grado di evitare fenomeni di ipoglicemia. Una condizione questa che espone i pazienti a rischi sanitari continui, con un conseguente abbassamento della qualità di vita, senza dimenticare che ogni accesso in pronto soccorso e ogni ricovero ospedaliero rappresenta dei costi importanti. Il valore generato da queste nuove tecnologie, per i benefici prodotti in termini di aspettativa e qualità di vita, rende la terapia sostenibile per il Sistema Sanitario.
In conclusione, le Associazioni* che tutelano le comunità di persone con diabete hanno dichiarato: “Con l’innovazione tecnologica siamo ad un passo verso l’automazione completa delle cure in grado di migliorare la qualità e la sostenibilità. Le persone in cura con questi avanzati presidi e tecnologie hanno necessità di essere formate e supportate dal Servizio Sanitario, in modo da trarne il maggior beneficio e appropriatezza di utilizzo. Tuttavia, alla luce della regionalizzazione sanitaria, vediamo che ci sono disomogeneità nell’accesso e nella gestione delle terapie più avanzate e questo si traduce in una ingiusta diseguaglianza nei percorsi di cura. Inoltre assistiamo spesso a una discontinuità nella distribuzione dei presidi con carenze ingiustificabili per la miglior gestione della cronicità. Auspichiamo che l’assistenza sanitaria, nei percorsi, nelle strutture e nelle tecnologie possa mettere la persona con diabete al centro di un approccio integrato e continuativo”.
*Maria Luigia Mottes – Presidente A.D.P.Mi. (Associazione Diabetici della provincia di Milano) e CLAD (Coordinamento Lombardia associazioni diabetici); Albino Bottazzo – Presidente FAND – Associazione Italiana Diabetici; Rita Stara – VicePresidente Diabete Italia; Cristina Calligarich – Federazione Diabete Giovanile
fonti:
1. Iturralde E. (et al.) The Diabetes Educator. 2017; 43(2):223 – 232.
2. Marchio CE (Conformité Européenne) per il sistema ibrido ad ansa chiusa ricevuto il 29 giugno 2018;
3. Bergenstal, R. M. et al. Jama, 2016; 316 (16): 1407–1408.
4. Garg SK (et al.) Diabetes Technol Ther 2017 Mar; 19(3):155-163.
5. Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases, 17 maggio 2018
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