Dire addio all’alimentazione “su misura” con prodotti senza glutine: e’ il sogno di tutti i celiaci che presto diventera’ realta’.
La pillola da assumere prima dei pasti, che permette di bloccare l’effetto tossico del glutine consentendo ai celiaci di alimentarsi in modo normale, e’ ormai in dirittura d’arrivo e gli studiosi ipotizzano una vera e propria rivoluzione per i pazienti nel giro di 5 anni. Lo rivelano i massimi esperti mondiali di celiachia, riuniti oggi al Galata Museo del Mare di Genova per il Congresso Internazionale organizzato dall’Associazione Italiana Celiachia.
La sperimentazione sui primi 110 pazienti ha dimostrato che il farmaco, scoperto tre anni fa negli Stati Uniti da un ricercatore italiano, elimina i sintomi associati al consumo di glutine nell’85 per cento dei casi; entro dicembre i risultati su altri 180 pazienti. Studi sull’ uomo anche per un nuovo farmaco, una proteasi che aiuta i pazienti a digerire il glutine.
“La dieta priva di glutine e’ assolutamente sicura ma impone restrizioni alimentari difficili da seguire, soprattutto in particolari eta’ della vita come quella adolescenziale – dichiara Umberto Volta, Responsabile del Centro per la Diagnosi di Celiachia dell’Ospedale S.Orsola – Malpighi di Bologna e Presidente del Comitato Scientifico dell’AIC, l’unica associazione pazienti italiana – i celiaci inoltre sono sempre esposti al pericolo delle contaminazioni e hanno il desiderio di tornare a mangiare normalmente, senza sottoporsi a rinunce che spesso comportano la comparsa di problemi psicologici. Da qui la grande spinta da parte dei pazienti perche’ la ricerca scientifica fornisca una terapia alternativa”. “Appena tre anni fa sperimentammo su ratti diabetici un farmaco inibitore di una proteina intestinale, la zonulina: gli animali trattati mantenevano intatta la barriera intestinale e non producevano gli autoanticorpi che scatenano la reazione immunitaria – spiega Alessio Fasano, direttore del Centro di Ricerca sulla Celiachia e Biologia Mucosale dell’Universita’ del Maryland a Baltimora, negli Stati Uniti – i risultati ottenuti da allora sono stati talmente positivi che siamo gia’ arrivati a studiare il farmaco nell’uomo, percorrendo in soli tre anni i passi che di norma, quando si sviluppano nuovi medicinali, si realizzano in dieci o quindici anni. Nella fase piu’ recente di sperimentazione clinica condotta su un centinaio di pazienti il farmaco ha dimostrato di essere molto efficace – rivela Fasano – i celiaci trattati con un placebo ed esposti al glutine hanno sviluppato i sintomi classici nel 75 per cento dei casi, i pazienti trattati li hanno avuti in appena il 14 per cento dei casi”. Un ottimo risultato, come conferma il fatto che questa stessa percentuale si e’ registrata in coloro che avevano assunto il doppio placebo, ovvero erano stati esposti a un “finto” glutine e alla pillola-placebo. Sono gia’ stati avviati test piu’ approfonditi su 180 pazienti e i risultati saranno disponibili entro la fine dell’anno”.
Il farmaco individuato dal gruppo di ricerca guidato da Fasano e sviluppato dalla Alba Therapeutics (compagnia spinoff dell’Universita’ del Maryland) blocca l’aumento della permeabilita’ intestinale indotto dal glutine inibendo una proteina, la zonulina, che regola l’apertura dei “cancelli” dell’intestino. “La zonulina e’ una specie di chiave che apre le porte fra una cellula e l’altra della parete intestinale – spiega Fasano – l’intestino e’ coperto da un singolo strato di cellule che formano una barriera formidabile contro gli attacchi esterni, ma i celiaci perdono questa caratteristica proprio perche’ producono troppa zonulina. Ed e’ per questo che “invasori” come il glutine entrano nell’organismo: dalle “porte” aperte dalla zonulina passano nell’organismo frammenti tossici di glutine non completamente digerito che danno l’avvio alla risposta del sistema immunitario, che scatena i sintomi tipici della malattia”.
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