Artrite reumatoide, il trattamento con terapia di combinazione o con farmaci biologici abbatte anche il rischio diabetico
Stando ai risultati di uno studio pubblicato su RMD Open, i pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) presenterebbero un rischio minore di sviluppare il diabete quando in trattamento con una terapia di combinazione (MTX + DMARDcs o non DMARD) o con farmaci biologici da soli, rispetto alla monoterapia con metotrexato (MTX).
E’ noto che i pazienti con AR sviluppano diabete mellito più frequentemente rispetto alla popolazione generale in quanto l’AR potrebbe aumentare l’insulino-resistenza, con conseguente maggior produzione di grasso.
Inoltre, i glucocorticoidi vengono spesso utilizzati per controllare l’AR, e ciò, di conseguenza, potrebbe innalzare il rischio di diabete mellito (DM).
Alla luce delle conoscenze attuali, spiegano gli autori dello studio nell’introduzione al lavoro, diversi approcci potrebbero rivelarsi utili per prevenire lo sviluppo di DM nei pazienti con AR. Nei pazienti con AR, uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo del DM è l’obesità, che è coerente con quella della popolazione generale. Oltre al peso corporeo, l’attività di malattia dell’AR è un altro fattore che dovrebbe essere tenuto sotto controllo. Oltre all’attività complessiva della malattia, alcuni studi hanno postulato l’esistenza, per alcuni immunosoppressori, di effetti aggiuntivi nella prevenzione di DM.
L’obiettivo dello studio, pertanto, è stato quello di verificare l’esistenza di livelli differenti di rischio di diabete e di analizzare altri fattori di rischio di DM in pazienti in trattamento con diversi DMARDs.
Disegno dello studio e risultati principali
I ricercatori hanno condotto uno studio di coorte utilizzando i dati di un database cinese (Chang Gung Research Database) per valutare il rischio di diabete tra i pazienti con AR trattati.
Un totale di 5.530 pazienti adulti con AR ma senza diabete sono stati inclusi nell’analisi. L’endpoint principale dello studio era rappresentato dall’identificazione di nuovi casi di diabete, definiti da un valore di HbA1c pari o superiore al 7% durante il periodo di follow-up compreso dalla diagnosi di AR al giorno della diagnosi di diabete.
Il periodo di follow-up è stato suddiviso in intervalli mensili, ulteriormente classificati in base alle tipologie di trattamento seguenti:
– MTX in monoterapia
– DMARD biologico (bDMARD)
– MTX in combinazione con altri farmaci, DMARD convenzionali (csDMARD) o non-DMARD
Passando ai risultati, su 5530 pazienti con AR, il 9,9% di questi ha ricevuto anche una diagnosi di diabete tra il 2001 e il 2018 (periodo medio di follow-up: 9,2 anni).
Il rischio di sviluppare il diabete è risultato inferiore al trattamento con MYX in monoterapia:
– durante il trattamento con bDMARDs ( hazard ratio [HR]:0,51; IC95%:0,32-0,83)
– durante una terapia di combinazione con MTX (HR: 0,50; IC95%:0,32-0,78) e altri csDMARDs (HR: 0,56; IC95%: 0,37-0,84)
L’analisi dei singoli farmaci ha rivelato che l’idrossiclorochina era associata ad una riduzione del rischio di sviluppare il diabete (HR: 0,52; IC95%: 0,42-0,65), mentre gli anti-TNF (HR, 0,69; 95% CI, 0,46-1,03) sembravano avere effetti protettivi.
Un’ulteriore analisi basata su altri fattori demografici/clinici ha rivelato che l’età avanzata (HR: 1,02; IC95%: 1,01-1,03), l’appartenenza al sesso maschile (HR: 1,33; IC95%: 1,04-1,70), l’ipertensione (HR: 1,89; IC95%: 1,55-2,31), l’iperlipidemia (HR: 2,09; IC95%: 1,42-3,06) e le infezioni da virus dell’epatite C (HR: 1,35; IC95%: 1,02-1,79) erano associati ad un aumento del rischio di sviluppare il diabete.
Limiti e implicazioni dello studio
Pur in presenza di alcuni limiti metodologici intrinseci (dati mancanti durante il trattamento dei pazienti in altri ospedali, disegno retrospettivo – che ha impedito di riportare l’attività attuale di malattia – ridotta numerosità del campione di pazienti trattati con bDMARD), lo studio ha chiaramente dimostrato che i pazienti con AR potrebbero presentare differenti livelli del rischio di diabete in relazione alle opzioni di trattamento.
Pertanto, gli autori dello studio suggeriscono di prendere in considerazione una scelta precoce dei farmaci appropriati per evitare lo sviluppo di DM (come i bDMARD o la terapia di combinazione con DMARDcs), in ragione dell’elevata morbilità nell’AR rappresentata dagli eventi CV.
Nicola Casella
Bibliografia
Su Y-J et al. Disease-modifying anti-rheumatic drugs associated with different diabetes risks in patients with rheumatoid arthritis. RMD Open. Published online July 17, 2023. doi:10.1136/rmdopen-2023-003045
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