Attenzione ai picchi glicemici
Per il paziente diabetico, gestire efficacemente la patologia ha significato sino ad oggi ridurre i livelli di glicemia. Ma negli ultimi anni la ricerca ha messo a fuoco un nuovo parametro, sinora sottovalutato, che non si limita al semplice controllo della glicemia, ma si concentra sulle sue fluttuazioni. Nel paziente diabetico, la quantità di glucosio nel sangue varia nell’arco dell’intera giornata e da un giorno all’altro. Conseguentemente, diversi organi e tessuti sono sottoposti ad un eccesso di glucosio circolante (iperglicemia) o ad una carenza dello stesso (ipoglicemia). Entrambe le condizioni sono alla base della progressione delle complicanze del diabete, come il danno dei piccoli vasi della retina, del rene, del sistema nervoso e dei grossi vasi con malattie vascolari quali infarto, ictus e arteriopatia periferica. Il continuo passaggio nell’arco delle 24 ore da una condizione di iperglicemia ad una di ipoglicemia fa sì che le cellule generino sostanze infiammatorie e che aumenti lo stress ossidativo.