Aumentare le donazioni

La rete italiana dei trapianti d’organo e’ “eccellente a livello internazionale”, ma si deve fare ancora molto: in particolare, “dobbiamo aumentare le donazioni, soprattutto perche’ purtroppo una parte significativa dei pazienti in attesa ancora non puo’ avere una risposta tempestiva”.
Cosi’ il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, che ha partecipato al convegno “Donazione e trapianto a 10 anni dalla legge 91/99”, promosso dal Centro Nazionale Trapianti.
Per ottenere un aumento delle donazioni, secondo Sacconi, non basta “la cultura del dono, che pure e’ fondamentale, ma serve anche adattare una serie di modalita’ che semplifichino la possibilita’ di realizzare donazioni d’organo e il loro uso tempestivo. Inoltre bisogna migliorare l’informazione”.
Nel corso del convegno sono emersi i dati positivi dei trapianti in Italia a dieci anni dal varo della legge, con un aumento del 48 per cento dei trapianti e del 60 per cento delle donazioni.
Nel dettaglio, se nel 1999 si erano effettuati 2.428 trapianti nel nostro paese, quest’anno si stima di arrivare a quota 3.300, oltre 400 in piu’ rispetto al 2008.
Mentre l’attesa media supera quasi sempre i due anni, andando da una lista d’attesa di 1,77 anni per il trapianto del polmone a una di 3,04 anni per il pancreas.
Soddisfatto il direttore del Cnt Alessandro Nanni Costa, secondo il quale pero’ dopo 10 anni la legge sui trapianti “ha bisogno di un piccolo tagliando, con la strutturazione della figura del coordinatore locale, l’attuazione piena dell’articolo 23 sulle dichiarazione di volonta’ (che in caso di volonta’ non espressa lascia alla famiglia del potenziale donatore la decisione se concedere il trapianto o no) abbandonando il silenzio-assenso e una forte strutturazione dei centri di coordinamento istituzionali.
Piccole modifiche per un salto di qualita’”.
D’accordo il ministro Sacconi, secondo il quale “la legge ha solo bisogno di qualche sbottigliamento, che puo’ essere realizzato non necessariamente per via legislativa”.

AGI