Autore: Daniela D'Onofrio

Se volete condividere con noi le vostre storie, se volete commentare un articolo e semplicemente dare un suggerimento, se avete bisogno di aiuto, contattatemi pure all’indirizzo qui riportato: risponderò con piacere alle vostre e-mail. Daniela D’Onofrio portalediabete@yahoo.com

Le cattive abitudini alimentari provocano più morti di qualsiasi altro fattore di rischio. Studio su LANCET

Una morte su cinque a livello mondiale, pari a 11 milioni di morti, è dovuta a cattive abitudini alimentari, il più importante fattore di rischio prevenibile per le malattie non trasmissibili, principalmente cardiopatia ischemica, diabete e cancro. Lo riportano i risultati di un ampia revisione sistematica appena pubblicata su LANCET.  «Questo

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Diabete di tipo 2, per ridurre il rischio può bastare una attività muscolare moderata

Per ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 non serve essere culturisti, si possono ottenere dei benefici anche con un livello moderato di attività muscolare, intesa come capacità di sollevare pesi in palestra, indipendentemente dallo stato di forma cardiorespiratorio, secondo quanto emerso da un nuovo studio pubblicato

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Minor rischio di diabete e di morte precoce nelle donne se riducono il consumo di bibite zuccherate

La riduzione del consumo di bevande zuccherate, che nella aree urbane non accenna a diminuire, è stato collegato a un minor rischio di morte prematura nelle donne, secondo i risultati di uno studio statunitense appena pubblicato sulla rivista Circulation.  Numerose ricerche hanno trovato una relazione tra il consumo di bevande zuccherate e l’aumento

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Diabete, studio rileva una pericolosa sottodiagnosi con il test dell’emoglobina glicata

Il test ematico per l’emoglobina glicata (HbA1c) è ampiamente utilizzato per diagnosticare il diabete di tipo 1 e di tipo 2 ma in realtà non è in grado di rilevare la malattia nella maggior parte dei pazienti, sottostimando la prevalenza della malattia, secondo un nuovo studio presentato al congresso della Endocrine

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Sanità digitale: l’Italia fanalino di coda in UE per spesa pro-capite. Ancora e-mail e sms gli strumenti più utilizzati per comunicare con i medici

A fronte di una maturata consapevolezza circa il ruolo che la digitalizzazione può giocare in sanità tanto nella erogazione di nuovi modelli di cura, quanto in favore della sostenibilità del Servizio Sanitario, l’Italia mostra ancora un quadro di arretratezza: appaiono insufficienti gli investimenti in sanità digitale da parte del sistema

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