Bambini e adolescenti sempre più a rischio
Per ora il problema interessa più gli americani che gli europei, ma c’ è da aspettarsi che si presenti presto anche da noi. Stiamo parlando di un allarmante aumento di casi di diabete di tipo 2 fra gli adolescenti, già a partire dai 13 anni. Di solito questo tipo di diabete si manifesta negli adulti, mentre i più giovani sono più spesso colpiti dal diabete di tipo 1, quello legato, fin da subito, a una mancanza di insulina dovuta alla distruzione delle cellule beta del pancreas che la producono. «Il numero di nuovi casi che si contano ogni anno negli Usa – ha precisato Silvia Arslanian, pediatra all’ Universita di Pittsburgh, che ha dedicato a questo tema una lettura nel corso del congresso sul diabete a Lisbona – è di circa 2700. Fra i 15 e i 19 anni la malattia interessa da 5 a 50 ragazzi ogni 100 mila e colpisce le femmine due volte più dei maschi». Uno dei fattori di rischio più importanti è l’ obesità (ed è per questo che, visto la crescente diffusione di questa condizione anche fra i giovani di casa nostra, ci si può aspettare, nei prossimi tempi, un fenomeno simile), ma conta anche il fatto di avere genitori con la stessa malattia. Il problema, con i più giovani, è che, nonostante l’ ampia disponibilità di farmaci antidiabetici, molti di essi non sono stati sperimentati negli adolescenti. La soluzione migliore sembra essere rappresentata dalla metformina (di prima scelta anche nell’ adulto), naturalmente associata a un intervento sullo stile di vita (dieta e attività fisica soprattutto in presenza di obesità). L’ obiettivo non è soltanto quello di ridurre il glucosio, ma soprattutto quello di prevenire le complicanze cardiovascolari.
da Corriere.it