Bambini e diabete, combattere l’ignoranza
In occasione della recente ‘Giornata Mondiale del Diabete’ la Federazione Diabete Giovanile (F.D.G.), il Coordinamento Associazioni Italiane Giovani Diabetici (A.G.D. Italia) ha organizzato a Trento, in collaborazione con Terumo Italia, l’evento Il bambino con diabete nella vita quotidiana, nell’ambito del ciclo di incontri su tutto il territorio nazionale per la presentazione di una ricerca empirica sul vissuto dei bambini e dei loro genitori, condotta dalla psicologa Monica Azzolini.
“Queste iniziative di informazione e di sensibilizzazione – ha sottolineato Dario De Bortoli, Direttore Linea Diabetologia di Terumo Italia – vogliono essere un contributo per abbattere il muro dell’ignoranza e accrescere la consapevolezza sociale sui problemi del diabete giovanile, una patologia cronica che mette i giovani pazienti di fronte ad una serie di limitazioni, costrizioni e talvolta discriminazioni. Eppure la ricerca, che stiamo presentando in varie città italiane, mostra che si può condurre una vita normale se si realizza una più stretta collaborazione fra tutte le figure che ruotano attorno al bambino: la famiglia, i genitori, i medici, gli infermieri, la scuola e le stesse istituzioni per la realizzazione di piani assistenziali più avanzati e uniformi su tutto il territorio nazionale”.
Il diabete mellito di tipo 1 è la malattia metabolica più diffusa in pediatria, ogni giorno nel mondo sono diagnosticati più di duecento casi, con tassi di aumento annuale del 3%, che sale al 5% per quelli in età prescolare. Si stima che solo nel nostro paese abbia colpito 20.000 bambini.
La Giornata Mondiale del Diabete è stata istituita nel 1991 dall’International Diabetes Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e viene celebrata il 14 novembre di ogni anno con lo scopo di sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sul diabete. Dal 2006 ha acquisito ulteriore importanza sulla spinta di una risoluzione dell’Onu che esorta i governi di tutto il mondo a impegnarsi per contrastare quella che è diventata una vera e propria epidemia. Ad oggi la giornata viene celebrata in 160 paesi.