Cancrena
All’attenzione del Presidente e dei componenti la Commissione Sanità.
All’attenzione dell’Assessore Regionale alla Sanità.
All’attenzione dei responsabili dell’Informazione.
e p.c. alla Consulta Regionale del diabete e malattie metaboliche
OGGETTO: politica – sociale – sanitaria con cancrena culturale.
Diabetica con cancrena: la cronaca ha evidenziato che a una persona con patologia di diabete e con una gamba in cancrena, è stato rinviato l’intervento di amputazione per carenza di anestesisti.
Questo fatto ha indignato i rappresentanti politici che hanno organizzato un sopralluogo in quella struttura ospedaliera.
Da diabetico e da Presidente dell’Associazione Diabete Mellito e Celiachia Sardegna, a questi rappresentanti della politica dico che fanno bene ad indignarsi.
Quando una persona con diabete arriva in cancrena all’amputazione, in dialisi senza reni, in cardiologia con il cuore quasi fermo o in oculistica senza vista è il fallimento senza appello di tutto il sistema politico – sociale – sanitario sardo.
Fallimento che deriva soprattutto dalle nomine dei responsabili sanitari e delle politiche sociali, dove si devono rispettare le quote di partito, e solo in pochissimi casi l’incarico è assegnato per merito e capacità scientifica e professionale.
Il vero fallimento è politico, le diabetologie e gli ambulatori specialistici sono numerosi, costano troppo e lavorano male, nonostante l’impegno personale, producono spesso gravi difficoltà e sofferenze inenarrabili ai diabetici.
La scarsa conoscenza della malattia mette a nudo le difficoltà, e la politica giustamente si indigna, ma non basta, serve una organizzazione politica sociale e sanitaria in tutta la Sardegna, che consenta un cambio di cultura non più rinviabile. Invece di puntare su bersagli inoffensivi, si lascia purtroppo operare tutta l’organizzazione per lo sterminio del numeroso popolo dei diabetici.
Troppe volte abbiamo denunciato che in Sardegna i veri diabetologi sono meno di 5, e che gli altri, troppi, danno l’impressione di essere un esercito allo sbando senza colpa, dovendosi occupare di tante altre mansioni all’interno dell’ospedale.
Oggi siamo quello che abbiamo mangiato ieri, la cancrena arriva dalla cura sbagliata da troppo tempo, ed è frutto delle incongruenze sociali – politiche – sanitarie di molti anni di assoluta incompetenza, che, tra l’altro hanno prodotto la mancanza di programmi di cura e assistenza integrata per una malattia cronica e complessa come il diabete.
Sul territorio sardo per 1.600.000 abitanti esistono circa 23 diabetologie una miriade di ambulatori specialistici, ognuno di questi ha una ricetta miracolosa, che generalmente risponde solo alle esigenze della casa farmaceutica del momento e proprio questo è il vero motivo della confusione sanitaria.
E’ indispensabile il sistema di assistenza integrata, per la cura e per la prevenzione del diabete, che per la prima volta in Sardegna anche se con molta difficoltà, l’attuale Assessore sta tentando di realizzare, aprendo il dialogo anche a chi rappresenta le persone in questa condizione.
Il mio modestissimo parere è che senza condivisione e la necessaria concertazione, per affrontare anche politicamente questa gravissima situazione, assisteremo ancora al triste fenomeno dell’affollamento di: sale operatorie per l’amputazione degli arti in cancrena dei diabetici, di ambulatori di dialisi con altissima percentuale di diabetici, di reparti cardiologici strapieni soprattutto di diabetici di tipo 2 (e pensare che un se-dicente diabetologo ha recentemente detto che il diabete tipo 2 “è facile”) e di reparti di oculistica che scoppiano sempre a causa del diabete pessimamente assistito e curato.
E’ l’anticamera straziante della fine della vita.
La chiave di volta forse è nella formazione “globale ” della società sia del diabetico e della famiglia che degli operatori sanitari e nel coinvolgimento della medicina di base e delle politiche sociali, sia per l’autocontrollo che per la corretta gestione della patologia del diabete.
Cordiali saluti
Il Presidente Michele Calvisi componente della consulta regionale
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