Categoria: Il diabete tipo 2

La dieta mediterranea ripara i vasi con le cellule ‘Super Mario’ #EASD2016

La dieta mediterranea, come noto, riduce il rischio di cardiopatia ischemica. Finora se ne conosceva il ruolo di contenimento e correzione di una serie di fattori di rischio cardiovascolari (livelli di colesterolo e di glicemia, ipertensione, peso corporeo) ma adesso una nuova ricerca presentata all’EASD rivela un inedito meccanismo attraverso

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IdegLira migliora raggiungimento dei valori desiderati di glicemia a digiuno ed emoglobina glicata, senza ipoglicemie o aumento di peso, negli adulti con diabete di tipo 2

Presentati al 52mo congresso europeo di diabetologia EASD nuovi dati dello studio DUAL™ V – IdegLira, messo a confronto con l’aumento del dosaggio di insulina glargine 100 U, ha una probabilità 4,5 volte maggiore di raggiungere i target glicemici, senza episodi di ipoglicemia o aumento di peso, negli adulti con

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In bicicletta contro il diabete: così si riducono i problemi con gli zuccheri

Per allontanarsi dal rischio di diabete di tipo 2 potrebbe bastare saltare in sella a una bicicletta. In uno studio pubblicato su PLoS Medicine un gruppo di ricercatori guidato da Martin Rasmussen, ricercatore dell’University of Southern Denmark di Odense (Danimarca) ha infatti stimato che utilizzare abitualmente questo mezzo di trasporto riduce il rischio di

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Parere positivo del CHMP per la combinazione saxagliptin e dapagliflozin

AstraZeneca ha annunciato che il Comitato per i Medicinali per uso umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha emesso un parere positivo, raccomandando l’approvazione della combinazione di saxagliptin e dapagliflozin (saxa/dapa), in compresse per il trattamento di adulti con diabete di tipo 2. La combinazione a dose fissa

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Congresso American Diabetes Association: nuova insulina glargine (300 U/ml) efficace nella pratica clinica

Toujeo (insulina glargine 300 U/mL) fa registrare altri risultati positivi a suo favore. Sanofi ha infatti annunciato la pubblicazione di nuovi dati che valutano  l’uso dl farmaco nella pratica clinica quotidiana. La valutazione è stata effettuata analizzando la banca dati statunitense Predictive Health Intelligence Environment (PHIE), che contiene un consistente

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