Categoria: Il diabete tipo 2

Ridotta progressione dell’aterosclerosi nel diabete di tipo 2 grazie agli inibitori della DPP-IV

La ridotta frequenza di escursioni della glicemia determinata dalla somministrazione di inibitori della DPP-IV – secondo uno studio della Seconda Università di Napoli, pubblicato online su Atherosclerosis – può ridurre la progressione del processo aterosclerotico in pazienti con diabete di tipo 2, probabilmente attraverso la diminuzione, ogni giorno, dell’infiammazione e

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Diabetici infartuati, la variabilità glicemica durante trattamento insulinico non è un fattore prognostico negativo

Nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 colpiti da infarto miocadico acuto (Ima) il rischio a 1 anno di morte, reinfarto o ictus non è in relazione alla variabilità glicemica, potenziale effetto di un trattamento insulinico per il controllo glicemico. In particolare, la variabilità glicemica nelle fasi iniziali di

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La metformina, principale farmaco per il tipo 2, funziona bloccando gli effetti dell’ormone glucagone

La metformina è un farmaco di largo impiego nella cura del diabete mellito di tipo 2. Poco noto è tuttavia il suo meccanismo d’azione.Un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature chiarisce questo enigma. La metformina sarebbe in grado di inibire l’azione dell’ormone glucagone che è un’azione responsabile della sintesi e

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Il fruttosio, usato come sostituto di altri zuccheri, non attiva le aree cerebrali coinvolte nel meccanismo della sazieta’

E’ già stato dimostrato che l’assunzione di fruttosio si associa ad un aumento dell’obesità e di ridotta azione dell’insulina ma come questo avvenga è poco chiaro. Un gruppo di ricercatori americani ha effettuato la risonanza magnetica cerebrale in un gruppo di volontari sani dimostrando che l’assunzione di glucosio si associava

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Dopo 50 anni scoperto il meccanismo d’azione della metformina

E’ il farmaco antidiabetico più utilizzato al mondo ed è in commercio da oltre 50 anni. Solo adesso però si è capito che agisce in modo diverso rispetto a quanto si riteneva finora. Gli scienziati guidati dal Dr. Morris J. Birnbaum, professore all’Institute for Diabetes, Obesity and Metabolism (IDOM) dell’Università della Pennsylvania, hanno

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Fruttosio e i livelli di acido urico riducono le riserve di energia del fegato

Secondo un recente studio, i pazienti obesi con diabete di tipo 2 che consumano una maggiore quantità di fruttosio presentano ridotti livelli di adenosina trifosfato (ATP) nel fegato, un composto coinvolto nel trasferimento di energia tra le cellule. Elevati livelli di acido urico (iperuricemia) sono associati ad una grave deplezione di ATP epatico. Questo studio

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Gli anziani e il diabete. Come gestire la malattia in un Paese che invecchia sempre di più

Il fatto che il numero di persone diabetiche non faccia che crescere è ormai una realtà preoccupante da qualche anno. Ma la popolazione – soprattutto nei paesi occidentali – sta invecchiando progressivamente: così aumenta anche il numero di anziani con diabete. Oggi, nel nostro paese su circa 3 milioni di

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