Categoria: Ricerca

Con le staminali adulte all’ attacco del diabete

Usare le cellule del sangue cordonale o del tessuto adiposo, riprogrammarle e farle diventare capaci di secernere una riserva personale e illimitata di insulina: è la concreta prospettiva terapeutica sulla quale sta lavorando l’équipe diretta a Miami dall’italiano Camillo Ricordi La terapia cellulare potrebbe portare alla cura del diabete: dagli

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Ruolo del C-Peptide nella patogenesi della nefropatia diabetica

Introduzione Il C-peptide è una proteina con caratteristiche peculiari, secreta dal pancreas in modo equimolare con l’insulina, al contrario di quest’ultima non viene metabolizzata a livello epatico, ma viene escreta per via renale. Fin dalla scoperta dell’insulina, il C-peptide è sempre stato considerato una molecola fondamentale per la corretta sintesi

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Staminali, Consensus Conference sulla sicurezza nelle terapie avanzate

Le cellule staminali espanse in vitro, provenienti dal tessuto adiposo, cioe’ dal grasso corporeo, sono sicure dal punto di vista biologico perche’ non sviluppano tumori. E’ quanto ha dimostrato uno studio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, presentato nel corso della Consensus Conference sulla sicurezza nelle terapie avanzate.

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Scoperta la causa della resistenza all’isulina, potrebbe risolvere anche l’obesità

Sono delle cellule infiammatorie nelle riserve di grasso corporeo a causare resistenza all’insulina e quindi a causare il diabete. A scoprire la natura del legame fra obesità e diabete un team di ricercatori dell’Istituto Walter and Eliza Hall di Melbourne (Australia). La ricerca, durata 4 anni, potrà consentire la formulazione

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Equipe di ricercatori italiani scopre la molecola che «spegne» il diabete

Una molecola potrebbe essere l’interruttore giusto per spegnere il diabete. Un’equipe di ricercatori dell’Università Cattolica di Roma è riuscita prevenire la comparsa del diabete nei topolini da laboratorio. Negli esperimenti è bastato mettere fuori uso il «p66shcA» (il gene dell’invecchiamento scoperto alcuni anni fa da altri ricercatori italiani) per impedire

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