Celiachia: ottimizzazione delle procedure di screening nei bambini della prima classe delle scuole primarie del Comune di Roma
È stato presentato ieri nella Sala dell’Arazzo in Campidoglio, il Progetto “Ottimizzazione delle procedure di screening della malattia celiaca nei bambini della prima classe delle scuole primarie del Comune di Roma” – Campagna di prevenzione delle complicanze – promosso dall’Assessorato alle Politiche Educative Scolastiche, della Famiglia e della Gioventù del Comune di Roma e dall’Università “Sapienza” di Roma – Dipartimento di Pediatria Policlinico Umberto I.
Il Progetto, fortemente voluto e finanziato dall’Assessorato alle Politiche Educative Scolastiche coinvolgerà circa 3mila bambini della scuola primaria di Roma e ha l’obiettivo di mettere a punto un sistema più veloce di screening della malattia celiaca che consenta di analizzare in 48 ore dai 300 ai 400 campioni, così come avviene per alcune metodiche utilizzate nella diagnostica del diabete, in cui tale innovazione è stata già sperimentata permettendo l’esecuzione di screening di popolazione su migliaia di soggetti.
Il gruppo di ricerca coordinato dalla Prof.ssa Bonamico presso il Dipartimento di Pediatria, in collaborazione con Claudio Tiberti, del Laboratorio di Scienze Cliniche della Sapienza Università di Roma – Umberto I Policlinico di Roma, hanno messo a punto una metodica innovativa, poco costosa e di facile esecuzione, che permette di dosare con un sensibile metodo radioimmunologico (RIA) gli anticorpi anti-transglutaminasi tissutale (Ab tTG), importante marker sierologico di autoimmunità della MC, anche nella saliva, fluido che può essere raccolto in maniera semplice e non invasiva.
Questa tecnica, che a livello nazionale ed internazionale viene eseguita esclusivamente presso le strutture che l’hanno messa a punto, non è stata brevettata ed appare particolarmente indicata per i bambini dai 5 anni in poi, che vivono la raccolta della saliva come un gioco.
“Dopo aver promosso un progetto di prevenzione della meningite da meningococco per le classi quinte elementari abbiamo ritenuto di fondamentale importanza finanziare questo screening innovativo che consente una rapida diagnosi della malattia celiaca nei bambini delle prime classi elementari di Roma – ha spiegato l’assessore alle Politiche Educative Scolastiche, Laura Marsilio – La celiachia è una malattia silente ancora poco conosciuta dai genitori e riteniamo importante aiutare le famiglie a capire meglio come certe problematiche diagnosticate precocemente possano ridurre danni futuri e consentire uno stile di vita normale. La diagnosi precoce che questo progetto prevede ci auguriamo, infatti, consenta una migliore qualità della vita di bambini e famiglie poiché solo la conoscenza e la capacità di gestire la salute può aiutarci a crescere serenamente i nostri figli”.
Lo studio verrà proposto ai genitori dei bambini della prima classe della scuola primaria, per ottenere il consenso ad effettuare lo screening per la celiachia con la metodica ottimizzata. I risultati saranno poi comunicati ai genitori e i bambini risultati positivi avranno la possibilità di effettuare altri accertamenti diagnostici e di essere seguiti presso il Dipartimento di Pediatria, nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale, allo scopo di avere un accrescimento ottimale e di prevenire le complicanze della malattia non individuata e non curata precocemente.”
La responsabile del progetto, la prof.ssa Margherita Bonamico ha sottolineato che“la procedura messa a punto per il precedente studio ha dato ottimi risultati, ma il nuovo progetto vuole ottimizzare la tecnica che, insieme a Claudio Tiberti, applichiamo per lo screening della malattia celiaca. Lo scopo è quello di velocizzare la metodica, per riuscire ad effettuare, 200 esami anziché 20 30 nelle 48 ore” e il Rettore della “Sapienza”, prof. Luigi Frati, ha parlato di “ una iniziativa importante, che ha trovato la rispondenza di tutti gi attori che contribuiscono alla riuscita del progetto: una rete formata da assessorato, comune, e sottolineo che è una bella squadra, università “La Sapienza” e Policlinico Umberto I. E insomma, una volta tanto, possiamo dire che sputare.. non è maleducazione!”